Le fonti di acqua viva nella Diocesi di Cuneo
Dal Concilio Vaticano II ad oggi
Dal Concilio Vaticano II ad oggi
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La riforma liturgica avviata dal Concilio Vaticano II ha riproposto la comprensione dei sacramenti nel cammino della fede in una luce più viva della loro radice evangelica e nella loro natura ecclesiale. Il battesimo è stato ricondotto nel cammino complessivo dell’iniziazione cristiana, che deve tendere al suo legame con la cresima e l’eucaristia. Il suo conferimento richiede quindi un percorso che coinvolga gli adulti in un rinnovato catecumenato perché sia celebrato nella fede e ritrovi inserimento nella comunità ecclesiale, ispirando in modo più coerente i segni liturgici e la vita.
Questi intenti eminentemente pastorali hanno pure impresso un adeguamento nella celebrazione battesimale con conseguente ricaduta sul modello storico del battistero. Nelle chiese di recente costruzione sono stati realizzati alcuni battisteri fuori degli schemi tradizionali sia nella collocazione che nella forma; negli edifici storici spesso si sono abbandonati i battisteri antichi o si è cercato di spostarli in posizione che ne facilitasse la partecipazione dell’assemblea, ricorrendo talvolta a vasi metallici provvisori, cosa già detestata nel sinodo diocesano del 1828, che ribadiva l’uso di fonti battesimali fissi e lapidei. La varietà di soluzioni adottate non sono del tutto equilibrate tra la tradizione secolare e le istanze conciliari. I tentativi più significativi hanno evidenziato l’acqua, sia con ampie vasche sia con zampilli costanti.
Il rito del battesimo è mutato: quasi ovunque si è perso l’elemento di percorso all’interno dello stesso rito battesimale, salvo la rapida accoglienza alla porta della chiesa. I riferimenti iconografici al battesimo di Cristo sono scomparsi, lasciando qualche simbolo di non immediata comprensione nel suo rapporto cristologico; al più si è ricuperato l’uso del cero pasquale anche al di fuori del proprio tempo liturgico.
Il contesto crescente di secolarizzazione pone sfide nell’annuncio del mistero cristiano, dei segni con cui viene presentato al modo con cui è celebrato. Si va pure affievolendo il senso del grazie per ogni vita che nasce, espresso quasi solo più nella nel momento conviviale, ma anche questo sempre più mondano e fugace. In particolare si sente la necessita del cammino catecumenale sia di preparazione per il battesimo di adulti, sia per rivitalizzare la memoria di coloro che sono stati battezzati da piccoli. Anche su questo il sinodo del 1828 richiamava l’importanza di trovare forme di richiamo per l’anniversario del battesimo di ogni cristiano.
L’inizio della vita ed il suo finire tendono ad essere sempre più marginali nella cultura dell’efficienza e del consumismo. L’annuncio evangelico di Gesù comporta il riconoscimento della vita come dono del Padre e della risurrezione come opera rinnovatrice dello Spirito Santo; in quale modo la liturgia ed i suoi spazi e strumenti celebrativi esprimono oggi questa fede e questa speranza?
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