Duplicazione dello spazio liturgico

Chiesa di San Giusto, Sinigo

Chiesa di San Giusto, Sinigo

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Il paese di Sinigo nacque ufficialmente negli anni ’20 del secolo scorso, con la bonifica del fondovalle paludoso e con l’insediamento dei primi “coloni”, in prevalenza veneti. Alla fine degli anni ’70, iniziò la massiccia urbanizzazione tuttora in corso, che triplicò rapidamente la popolazione portando anche un nutrito gruppo di abitanti di lingua tedesca. Tempestivamente la Curia avverti la necessità di affiancare al parroco un cooperatore  di questa madrelingua. I due parroci si resero portavoce del desiderio popolare di edificare una nuova chiesa, non solo per far fronte all’aumento dei fedeli ma anche per dare un segno concreto di collaborazione e di coesione tra i gruppi linguistici. Fu costituito un apposito comitato che affidò il progetto all’arch. Bruno Flaim di Bolzano e la parte di arredo interno con le opere d’arte all’equipe artistica del Centro Ave Arte di Loppiano.
Il 24 settembre 2000 si giunse alla posa della prima pietra.
La nuova chiesa, consacrata solennemente il 4 maggio 2003 dal vescovo Wilhelm Egger, si presenta con un’unica grande navata disegnata su un settore circolare corrispondente ad un quarto di circonferenza.
Uno dei due lati rettilinei della navata coincide in parte con il lato della vecchia chiesa su cui si apre l’arco absidale e su di esso è anche allineato il campanile, mentre l’altro lato rettilineo è la prosecuzione della parete meridionale del vecchio edificio di culto.
La facciata della nuova chiesa in pietra arenaria si presenta arretrata di circa 20 m rispetto alla facciata della vecchia.
La facciata  trasmette un’impressione di solidità e di forza e il rosone, con la sua forma ottagonale richiama il rosone della vecchia chiesa.
Sull’architrave del portale a due battenti è rivestito in noce con fini disegni troviamo incisa la parola greca “SYN” (insieme).
Lo spazio architettonico dell’interno della chiesa accoglie e avvolge subito il visitatore in un abbraccio.
Il soffitto a forma di tenda ha il suo punto focale sopra il tabernacolo e si estende a raggiera, con le sue sette travi che poggiano su sette colonne di pietra arenaria.
Lungo la parete di fondo della navata, in alto si sviluppa una vetrata a forma di una lunga falce che lascia intravedere la natura circostante.
L’altare è collocato al centro dello spazio absidale, concepito come ara sacrificale, centro della vita liturgica. In esso sono state inserite le reliquie dei tre Santi patroni: San Giusto, San Giuseppe Freinademetz e Giovanni Nepomuceno Tschiderer Von Gleifheim.

Per approfondimenti visita le seguenti pagine:

Progetto pastorale e vita ecclesiale

Caratteri architettonici

Processi e contesti

Progetto liturgico e programma iconografico

Dati generali

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