Chiesa di San Giusto, Sinigo
PROCESSI E CONTESTI
PROCESSI E CONTESTI
Il paese di Sinigo nacque ufficialmente negli anni ’20 del secolo scorso, con la bonifica del fondovalle paludoso da parte dell’Opera Nazionale Combattenti e l’insediamento dei primi “coloni”, in prevalenza veneti. Subito fu costruito anche lo stabilimento della Montecatini, la “Fabbrica “, inizialmente previsto a Maia Bassa ma spostato nella frazione per le proteste della cittadinanza meranese. Fu edificato anche un villaggio per i dipendenti della Montecatini, che con Borgo Vittoria costituì il primo nucleo del paese. Sinigo rimase più o meno uguale fino alla fine degli anni ’70, quando iniziò la massiccia urbanizzazione tuttora in corso, che triplicò rapidamente la popolazione portando anche un nutrito gruppo di abitanti di lingua tedesca. Tempestivamente la Curia avverti la necessità di affiancare al parroco un cooperatore di questa madrelingua. Di particolare importanza in tale contesto fu l’insediamento, nel settembre 1995, di don Salvatore Tonini e di don Josef Weiss, sostituito dal settembre 2002 da don Josef Gschnitzer, che si resero portavoce del desiderio popolare di edificare una nuova chiesa, non solo per far fronte all’aumento dei fedeli ma anche per dare un segno concreto di collaborazione e di coesione tra i gruppi linguistici. I presbiteri che avevano in carico la parrocchia al momento della progettazione delle opere d’arte appartengono al Movimento dei focolari; da qui la scelta di rivolgersi al Centro Ave di Loppiano vicino a Firenze per l’arredo interno e le opere d’arte. Fu costituito un apposito comitato che affidò il progetto all’arch. Bruno Flaim di Bolzano. Un esempio dei risultati che si possono ottenere quando la collaborazione tra le diverse arti -architettura, scultura, pittura- inizia già prima della realizzazione in una valorizzazione reciproca che si esprime in armonia e unità dell’insieme.
Il 24 settembre 2000 si giunse alla posa della prima pietra.
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