1° Itinerario generale Dai monti al mare: pale d'altare in una terra di confine

12. Agostino Ghirlanda, Madonna col Bambino in trono e i Santi Giovanni Battista e Andrea

12. Agostino Ghirlanda, Madonna col Bambino in trono e i Santi Giovanni Battista e Andrea

Autore: Agostino Ghirlanda
Titolo: Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Andrea
Data: 1574
Materia e tecnica: dipinto murale
Misure: 156 x 158 cm
Collocazione: Torano (Carrara), Chiesa di Santa Maria Assunta, altare maggiore
Vedi Scheda CEI – A (Beni Architettonici)
Vedi Scheda CEI – OA (Opera d’Arte)

 

La pala realizzata per la Chiesa di Torano reca la data (1574) e la firma dell’artista (le iniziali, intrecciate, A G) e perciò costituisce una testimonianza importante, della sua attività giovanile, fino ad ora poco nota.

L’autore, Agostino Ghirlanda si formò, con il fratello Ippolito, nella bottega del padre, Giovan Battista Ghirlanda (1511-1584), pittore originario di Fivizzano, di cui non si sono conservate opere ad esclusione degli affreschi nel romitorio della SS.ma Annunziata di Bonascola (Carrara) a lui attribuiti. Agostino fu in stretti contatti con il signore di Massa, Alberico I Cybo Malaspina, tanto da dichiararsi nel 1568 suo “familiare”, proseguendo un rapporto di collaborazione con la famiglia ducale già iniziato dal padre con il Cardinale Innocenzo Cybo. Poche sono le notizie sulla sua formazione giovanile, sicuramente orientata verso la pittura genovese, anche grazie agli stretti rapporti tra Massa e Genova.

In seguito, il pittore si allontanò dalla città di Massa, lavorando a Lucca e a Pisa dove si distinse principalmente per le sue abilità nelle grandi pitture murali, di carattere sia sacro che profano.

Realizzò diverse opere anche nella città di Massa, molte delle quali oggi perdute. Non si conosce la data di nascita del pittore (1550 circa) mentre la sua morte avvenne probabilmente nel 1588.

 

L’immagine del dipinto è conosciuta come Madonna degli Abbandonati e fu sempre oggetto di grande devozione da parte dei fedeli. Come consueto per le immagini sacre, il dipinto rimaneva celato alla vista dei fedeli nel corso dell’anno e “svelato” solo in occasione di alcune cerimonie solenni o su richiesta dei devoti, secondo la pratica detta delle “scopriture”. Già nel 1719 è testimoniato l’acquisto di una “coperta” per la Madonna dell’altare maggiore, e dalla fine del secolo sono registrate tra le entrate le elemosine ricevute per le scopriture. Anche il famoso scultore carrarese Pietro Tenerani era particolarmente devoto a questa immagine e durante le visite al suo paese nativo, “non mancava mai di farla scuoprire” (Lazzoni 1880, p. 226).

 

Libro generale dei renditori, Inventario delle gioie della Madonna (senza data), Archivio storico diocesano di Massa, Fondo della parrocchia di S. Maria Assunta di Torano (Carrara).

Numerosi inventari ricordano un cospicuo corredo di gioie donate alla Madonna dai fedeli, come anelli, pendenti, orecchini, medaglie e granatigli. Gli ex voto, un tempo collocati in bacheche poste vicino al dipinto, oltre ad essere una testimonianza concreta della fede, costituivano un patrimonio importante per la parrocchia. Nel 1878, ad esempio, venne compilato un dettagliato inventario degli ex voto che furono “levati all’immagine” e consegnati ai coniugi Flora Marchelli e Giacomo Vanelli per precauzione affinché non venissero rubati.

 

Il parroco poteva anche procedere ad una vendita, previa autorizzazione della Curia, per ricavare fondi utili al sostentamento della Chiesa o all’acquisto di arredi sacri. Fu proprio quello che accadde tra il 1923 e il 1924 quando 84 grammi di doni votivi vennero venduti per poter acquistare nuovi candelieri necessari per le celebrazioni.

 

 

 

 

L’opera fa parte dei seguenti Itinerari:

1° itinerario generale Dai monti al mare: pale d’altare in una terra di confine

3° itinerario tematico Di pittura, marmo e terracotta: i materiali delle pale d’altare

4° itinerario tematico Il linguaggio delle pale d’altare: codici, iconografie e simboli

Per i personaggi rappresentati vedi qui sotto la mappa dell’opera:

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