1° Itinerario generale Dai monti al mare: pale d'altare in una terra di confine
6. Maestro di Virgoletta, Madonna col Bambino in trono e i Santi Rocco e Sebastiano
6. Maestro di Virgoletta, Madonna col Bambino in trono e i Santi Rocco e Sebastiano
Autore: Maestro di Virgoletta
Titolo: Madonna col Bambino in trono e i Santi Rocco e Sebastiano
Data: 1494 circa
Materia e tecnica: marmo bianco scolpito e policromo
Misure: 290 x 160 cm circa
Collocazione: Licciana Nardi, Chiesa di San Giacomo Apostolo Maggiore, coro
Vedi Scheda CEI – A (Beni Architettonici)
Vedi Scheda CEI – OA (Opera d’Arte)
Il Maestro di Virgoletta sembra essere l’autore anche di un’altra pala marmorea presente nella Chiesa di Virgoletta, dalla quale deriva il nome attribuito all’artista la cui identità non è ancora stata individuata (Virgoletta).
L’aspetto attuale dell’opera non è quello originario ma è il risultato di due interventi distinti nel Settecento e nel Novecento.
Probabilmente la pala marmorea non fu realizzata per la Chiesa parrocchiale, dove infatti non risulta testimoniata dai documenti più antichi ma. Come suggerisce la presenza dei Santi Rocco e Sebastiano, potrebbe essere stata realizzata per l’antico Oratorio dedicato a San Rocco, oggi non più esistente. Il legame sembra essere suggerito anche dall’iscrizione che corre lungo la predella, nella quale è sottolineata l’offerta dell’opera, a segno di devozione, a San Rocco. L’iscrizione riporta anche la data 1494, che può presumibilmente essere considerata la data di conclusione dell’opera.
Non si conosce il momento in cui si verificò lo spostamento nell’edificio attuale, forse può essere avvenuto nei primi anni del Settecento quando la Chiesa parrocchiale fu ricostruita grazie alla munificenza del marchese Giacomo III Malaspina. L’opera potrebbe essere stata in quella circostanza collocata nel coro, all’interno di una nuova cornice in stucco con le figure di Dio Padre attorniato da angeli. Nello stesso momento probabilmente il gruppo della Madonna con Bambino fu spostato dalla sua posizione centrale e al suo posto, nella nicchia, fu collocata una statua – oggi perduta – raffigurante San Giacomo, santo titolare della Chiesa. L’aspetto dell’opera subì un’ulteriore modifica dopo il primo quindicennio del ‘900, quando il parroco, Don Ilario Picciati, decise di rimuovere la statua di San Giacomo e inserire al suo posto la figura di San Pietro che ancora oggi si vede.
Particolarmente significative sono alcune tracce di policromia, presenti in diverse parti della pala marmorea, che offrono una suggestione di come si dovesse presentare l’opera in origine, ovvero con parti in cui il bianco candore del marmo era coperto dall’aggiunta di colori. Essi erano presenti sia negli sfondi, come il verde della scena dell’Annunciazione per suggerirne l’ambientazione in un paesaggio, ed il rosso che fa da fondo agli apostoli nella predella, ma anche per mettere in evidenza alcuni particolari e contribuire al realismo dell’immagine: il tronco verde dell’albero a cui è legato San Sebastiano, il blu del mantello di San Rocco, il rosso delle ferite di San Sebastiano e di San Rocco.
L’opera fa parte dei seguenti Itinerari:
1° itinerario generale Dai monti al mare: pale d’altare in una terra di confine
3° itinerario tematico Di pittura, marmo e terracotta: i materiali delle pale d’altare
4° itinerario tematico Il linguaggio delle pale d’altare: codici, iconografie e simboli
Per i personaggi rappresentati vedi qui sotto la mappa dell’opera:
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