1° Itinerario generale Dai monti al mare: pale d'altare in una terra di confine

7. Maestro di Montefloscoli, Madonna col Bambino in trono tra il Volto Santo e i Santi Cornelio e Cipriano

7. Maestro di Montefloscoli, Madonna col Bambino in trono tra il Volto Santo e i Santi Cornelio e Cipriano

Autore: Maestro di Montefloscoli
Titolo: Madonna col Bambino in trono tra il Volto Santo e i Santi Cornelio e Cipriano
Data: 1440 circa (predella: 1900-1920)
Materia e tecnica: tempera su tavola
Misure: 120 x 174 cm
Collocazione: Codiponte (Casola in Lunigiana), Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano, parete di fondo navata destra
Vedi Scheda CEI – A (Beni Architettonici)
Vedi Scheda CEI – OA (Opera d’Arte)

 

L‘autore del dipinto è il Maestro di Montefloscoli (o Maestro di Ristonchi), pittore attivo nella prima metà del XV secolo. Le sue opere rivelano un legame con la pittura tardogotica fiorentina, di cui fornì un’interpretazione più provinciale. Lavorò principalmente in località periferiche del territorio fiorentino. La presenza di una sua opera in Lunigiana è motivata dai rapporti politici tra Codiponte e Firenze: il borgo lunigianese, infatti, già dalla prima metà del Quattrocento era una podesteria sotto il dominio fiorentino.

Della sua attività si conservano numerose ancone domestiche di piccole dimensioni e poche pale d’altare. Da due di queste deriva proprio il suo nome, poiché sino ad ora non sono state rinvenute notizie biografiche che lo identifichino (la tavola raffigurante la Vergine Assunta che porge la cintura a San Tommaso e quattro Santi della chiesta di Santa Maria a Montefloscoli di Borgo San Lorenzo, oggi al Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare “Beato Angelico” di Vicchio).

 

Il programma iconografico risulta oggi poco coerente poiché l’opera è stata manomessa in tempi recenti. La parte originale è quella centrale, con la Madonna in trono che tiene in braccio Gesù Bambino ed ha nella mano un fiore bianco, attributo di purezza, ed ai lati  il Volto Santo di Lucca e i Santi titolari della Chiesa (Cornelio e Cipriano).

È da notare inoltre che la tavola risulta tagliata ai lati e che gran parte della cornice non è originale.

 

La predella attuale fu dipinta da un ignoto falsario, in sostituzione dell’originale, nel corso del primo quarto del XX secolo. Nel 1916, infatti, il dipinto fu restaurato ed è probabile che in questa occasione sia avvenuta l’alienazione della predella originale e la realizzazione del falso.

Due scomparti della predella originaria furono riconosciuti dallo storico dell’arte Federico Zeri, presso l’antiquario Alberto Bruschi di Firenze. Lo Stato Italiano li acquistò nel 1988, destinandoli al Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca, dove ancora oggi sono esposti.  Una fotografia precedente al 1916 mostra ancora il polittico con la sua predella originaria.

Essa era suddivisa in tre scomparti. Nello scomparto centrale era raffigurata la scena dell’Adorazione (oggi perduta), lo scomparto di destra presenta due episodi della vita dei Santi Cornelio e Cipriano mentre quello di sinistra l’approdo a Luni del Volto Santo, che fu poi condotto a Lucca da un carro trainato da buoi.

 

È significativa la presenza nell’opera del Volto Santo: il maestoso Crocifisso ligneo, ancora oggi venerato nella Cattedrale di San Martino a Lucca, era ritenuto una scultura acheropita (ovvero non scolpita da mano umana bensì divina) e sin dal Medioevo fu meta di pellegrinaggi. Il percorso, chiamato Via del Volto Santo, che fin dall’antichità,  attraverso il passo dei Carpinelli conduceva viandanti e pellegrini a Lucca, passava anche dal borgo di Codiponte.

Inoltre la città di Luni, presso la quale avvenne l’approdo del crocifisso miracoloso raffigurato nella predella, era la sede dell’antica diocesi a cui, in origine, apparteneva il territorio di Codiponte.

L’opera fa parte dei seguenti Itinerari:

1° itinerario generale Dai monti al mare: pale d’altare in una terra di confine

4° itinerario tematico Il linguaggio delle pale d’altare: codici, iconografie e simboli

5° itinerario tematico Pale d’altare tra perdite e dispersioni: storie da ricostruire

Per i personaggi rappresentati vedi qui sotto la mappa dell’opera:

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