Chiesa di San Vincenzo Ferrer

Beni architettonici

Chiesa di San Vincenzo Ferrer

chiesa parrocchiale
Via Salvo D'Acquisto 3 - Casamassima (BA)
Parrocchia di San Vincenzo Ferrer - Diocesi di Bari - Bitonto
Regione ecclesiastica Puglia

La nuova chiesa dedicata a San Vincenzo Ferrer si configura come luogo preminente in un ambito periurbano segnato da dinamiche edilizie e processi sociali in pieno sviluppo. In attuazione della politica pianificatoria comunale, tutto il comparto posto a nord del centro storico di Casamassima è oggetto di un’articolata urbanizzazione con la quale, nell’ultimo trentennio, grandi strutture destinate a servizi e interi quartieri di edilizia economica popolare si giustappongono all’edificato residenziale consolidato. Rispetto a tale fermento infrastrutturale, che ha un peso notevole sul trend demografico del comune, gli organismi parrocchiali e diocesani non potevano rimanere distratti osservatori. L’espansione urbanistica obbliga infatti a una valutazione complessiva della “capacità ospitante” dei locali della parrocchia Santa Maria delle Grazie (eretta canonicamente nel 1967) presso lo storico edificio sul corso Vittorio Emanuele, una chiesa conventuale extra moenia del XVI secolo. Don Giuseppe Saponaro (guida della comunità dal 1988 al 2016) nel 1991 chiede di partecipare alle trattative tra il Comune e proprietari terrieri locali (la famiglia Brancaccio) per la cessione di un’area da destinare a opere religiose, con l’intento di delineare un preciso programma edificatorio: avviare la costruzione di un vasto centro socio-pastorale capace di decongestionare gli spazi celebrativi dell’antica chiesa e di ovviare in maniera definitiva alla carenza di ambienti per la catechesi e per le attività caritative e ludiche di una comunità in crescita. Mons. Francesco Cacucci (arcivescovo di Bari-Bitonto dal 1999 al 2020) segue con attenzione il processo edilizio, influenzando con determinazione lo sviluppo progettuale al punto di mettere in crisi le prime idee e gli iniziali incarichi professionali. Tuttavia, il nuovo centro cultuale, considerato “un’emergenza pastorale” nella visione del prelato, non determina una modifica agli assetti e alle relazioni ecclesiali casamassimesi: la geografia delle circoscrizioni parrocchiali esistenti rimane immutata, mentre è disposto il decentramento della sede parrocchiale presso l’immobile in progetto e il cambio di denominazione in favore del nuovo culto al predicatore domenicano (maggio 2020).
Il lungo iter edilizio, che attraversa tre episcopati e che vede l’avvicendarsi di due parroci, è concluso a gennaio 2021. Il nuovo complesso parrocchiale è consegnato alla comunità l’8 febbraio con il solenne rito di dedicazione della chiesa celebrato da mons. Giuseppe Satriano, nuovo arcivescovo della diocesi (insediato a ottobre 2020). Nelle parole pronunciate da mons. Satriano a termine dell’omelia si addensa tutta la fatica e l’impegno costruttivo dell’ecclesia convocata in un «tempio che è madido, impregnato di una logica di dono per diventare noi [la comunità] dono in mezzo agli uomini, per diventare noi tempio di Dio in mezzo agli uomini, per tornare ad essere noi “uomini della via” che vanno ad annunciare il Cristo fino ai confini della terra».

Caratteri architettonici

L’attenzione alla “territorialità” e la ricerca di una “facile riconoscibilità” fanno da cardine al disegno di tutto il complesso. Quest’ultimo si insedia in un lotto a forma di L articolando in due blocchi distinti ma comunicanti i propri volumi: i locali per il ministero pastorale e la casa canonica disposti parallelamente a via Salvo D’Acquisto e la chiesa in asse a quest’ultima. La scelta di orientare l’aula liturgica a est consente inoltre di ritrovare non scontate trame visive con l’antistante scuola dell’infanzia Collodi e con la direttrice stradale verso il centro storico. Il legame con il contesto urbanizzato è mediato da un’ampia zona, destinata in parte a verde e in parte a sagrato, immaginata come uno spazio di sosta, luogo di accoglienza a servizio dei fedeli e dei scolari della vicinissima scuola. L’accessibilità delle aree parrocchiali esterne è oggi purtroppo condizionata da una recinzione non prevista nell’idea originaria, separazione che tuttavia non inibisce la permeabilità degli ambienti della quotidiana ordinarietà cittadina con quelli della quotidiana straordinarietà del sacro. La scala domestica utilizzata nelle linee del complesso, a partire dai fronti esterni, racchiude in sé prossimità e alterità, chiara leggibilità e simbologia evocativa. Il prospetto principale è tracciato in modo da richiamare l’immagine familiare dell’edificio-chiesa, nelle sue forme più iconiche. Eppure l’archetipo della facciata a salienti non è tradotto come una banale imitazione; spioventi asimmetrici, aggetti e rientranze, superfici piene e vuote sono le variazioni che fanno del canone classico una misura e non una riproduzione.

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Processi e contesti

L’avvio formale del processo edilizio è riconducibile alla cessione alla parrocchia di un lotto di terreno di 4.000 mq (maggio 2001). L’amministrazione comunale, guidata dal dott. Domenico Antonio Orofino, nell’intento di dare piena eseguibilità al piano di zona 167 per la costruzione di alloggi di carattere popolare, acquisisce dal sign. Giuseppe Maria Brancaccio e contestualmente trasferisce alla comunità parrocchiale Santa Maria delle Grazie un’area già destinata a servizi. I termini del trasferimento sono vincolati a precise volontà della famiglia proprietaria: la costruzione in un tempo massimo di otto anni di un centro sociale e di una chiesa intitolata a San Vincenzo Ferrer. Quest’ultima peculiare volontà dei Brancaccio, finalizzata a perpetuare la memoria dei capostipiti, è ben accolta dal parroco e dagli organismi diocesani; la prescrizione sulla titolazione della chiesa è vista difatti come l’opportunità di radicare nel territorio non solo una nuova devozione, ma una testimonianza di fede capace di creare nuovi legami identitari. Il disegno del complesso è affidato dal parroco don Saponaro a un gruppo di progettisti locali (arch. Viviana Forestiere, ing. Agnese Di Donna, ing. Gianmarino Bongiovanni e al geom. Nicola Ottomano). La proposta progettuale presentata al comune nel 2010, nonostante riscontri positivamente le valutazioni tecniche preparatorie al rilascio del titolo abilitativo, rimane soltanto allo studio. Gli uffici diocesani ritengono di avviare un più accurato studio con nuove professionalità da ricercare sul tutto il territorio della regione ecclesiastica. L’arcivescovo Cacucci nel 2011 incarica gli architetti idruntini Ada Toni e Cristiano Cossu; gli stessi propongono alla committenza il maestro mantovano Nicola Biondani per la progettazione delle opere d’arte. La consulenza liturgica rimane invece ad intra; è infatti affidata al direttore dell’Ufficio liturgico diocesano don Mario Castellano.

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Progetto liturgico e programma iconografico

Nella logica di questo progetto, il pensiero liturgico e l’articolazione architettonica sono strettamente coesi: a ogni segno è associato un preciso significato. Ogni elemento, infatti, sia che riguardi le componenti spaziali sia che riguardi la specifica opera artistica, è pensato per comunicare e stimolare, per invitare l’assemblea (ecclesìa) all’accoglimento e alla celebrazione del Mistero. Tale approccio è rilevabile già nell’organizzazione degli spazi e fronti esterni. La pensilina a sbalzo sul prospetto principale, in corrispondenza della cappella del santo titolare, è un invito alla sosta, porta “fuori” la devozione a San Vincenzo Ferrer (l’effige è visibile esternamente). Un semplice aggetto che con l’ausilio di una vetrata traslucida e due panchine circoscrive un luogo devozionale, ormai proiettato verso una scala urbana. Tale ricerca semantica è individuabile anche nel motivo a graffito tracciato sul fronte principale. Le “scalanature” orizzontali della superficie muraria, nel richiamare i rivestimenti lapidei isodomi che caratterizzano molte chiese storiche locali e in particolare l’antica sede parrocchiale Santa Maria delle Grazie, innescano il ricordo di un vissuto religioso comunitario in piena azione. Tale “finitura” superficiale demarca un altro ambito significativo dell’edificio: il fondale presbiterale; con questa comunione di segni si compie l’escatologia del percorso tra la “soglia” e l’oltre dell’altare. Anche il portale, icona escatologica per eccellenza, dischiude la Grazia del cammino cristiano attraverso 3 formelle in terracotta patinata raffiguranti l’Arca di Noè, il Battesimo di Cristo e il miracolo compiuto da San Vincenzo Ferrer che salvò e risuscitò una donna annegata. Tre racconti accomunati dall’acqua che «testimoniano l’intera storia della salvezza (Vecchio Testamento, Nuovo Testamento, Chiesa in cammino), suggerendo la prospettiva luminosa della redenzione e alludendo alla schiera numerosa degli alteri Christi che ancora oggi testimoniano la grandezza del progetto salvifico del Padre» (dalla relazione artistica, 2019).

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  • Istituzione canonica della parrocchia Santa Maria delle Grazie [2 febbraio 1967]
  • Cessione dell’area di sedime della nuova chiesa alla parrocchia [20 maggio 1991]
  • Presentazione al comune della prima proposta progettuale [maggio 2010]
  • Affidamento nuovo incarico di progettazione [2011]
  • Ampliamento lotto parrocchiale [31 marzo 2015]
  • Rilascio Permesso di costruire [11 marzo 2016]
  • Presentazione progetto agli organismi della CEI [aprile 2016]
  • Approvazione del progetto dagli organismi della CEI [riunione del 22 febbraio 2017]
  • Rilascio titolo abilitativo in variante [10 agosto 2017]
  • Affidamento dei lavori all’impresa [1 febbraio 2018]
  • Benedizione della prima pietra [28 febbraio 2018]
  • Sottoscrizione incarico artisti [11 ottobre 2018]
  • Consegna del cantiere all’impresa esecutrice e inizio lavori [8 marzo 2018]
  • Cambio di denominazione parrocchia [maggio 2020]
  • Fine lavori chiesa [gennaio 2021]
  • Rito di dedicazione [8 febbraio 2021]
  • Fine lavori complesso parrocchiale [1 marzo 2021]
  • Pianta chiesa, sagoma esterna [lunghezza 34 m ca, larghezza massima 20,40 m ca]
  • Pianta aula liturgica, sagoma interna [lunghezza 26,30 m ca, larghezza massima 19,40 m ca]
  • Pianta cappella custodia eucaristica interna [lunghezza 19,50 m ca, larghezza 3,90 m ca]
  • Pianta cappella santo titolare [lunghezza 8,00 m ca, larghezza media 2,90 m ca]
  • Prospetto principale aula liturgica [altezza massima 17,40 m ca]
  • Interno aula liturgica [estradosso altezza massima 15,00 m ca, intradosso altezza massima 12,05]
  • Portale [altezza 4,10 m, larghezza 2,70 m]

Ruoli e professionalità

Cronologia

  • Istituzione canonica della parrocchia Santa Maria delle Grazie [2 febbraio 1967]
  • Cessione dell’area di sedime della nuova chiesa alla parrocchia [20 maggio 1991]
  • Presentazione al comune della prima proposta progettuale [maggio 2010]
  • Affidamento nuovo incarico di progettazione [2011]
  • Ampliamento lotto parrocchiale [31 marzo 2015]
  • Rilascio Permesso di costruire [11 marzo 2016]
  • Presentazione progetto agli organismi della CEI [aprile 2016]
  • Approvazione del progetto dagli organismi della CEI [riunione del 22 febbraio 2017]
  • Rilascio titolo abilitativo in variante [10 agosto 2017]
  • Affidamento dei lavori all’impresa [1 febbraio 2018]
  • Benedizione della prima pietra [28 febbraio 2018]
  • Sottoscrizione incarico artisti [11 ottobre 2018]
  • Consegna del cantiere all’impresa esecutrice e inizio lavori [8 marzo 2018]
  • Cambio di denominazione parrocchia [maggio 2020]
  • Fine lavori chiesa [gennaio 2021]
  • Rito di dedicazione [8 febbraio 2021]
  • Fine lavori complesso parrocchiale [1 marzo 2021]

Dimensioni architettoniche

  • Pianta chiesa, sagoma esterna [lunghezza 34 m ca, larghezza massima 20,40 m ca]
  • Pianta aula liturgica, sagoma interna [lunghezza 26,30 m ca, larghezza massima 19,40 m ca]
  • Pianta cappella custodia eucaristica interna [lunghezza 19,50 m ca, larghezza 3,90 m ca]
  • Pianta cappella santo titolare [lunghezza 8,00 m ca, larghezza media 2,90 m ca]
  • Prospetto principale aula liturgica [altezza massima 17,40 m ca]
  • Interno aula liturgica [estradosso altezza massima 15,00 m ca, intradosso altezza massima 12,05]
  • Portale [altezza 4,10 m, larghezza 2,70 m]
Autore della scheda
arch. Giuseppe Giccone

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