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Gli arredi lignei
Gli arredi lignei
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Il Museo diocesano accoglie un nucleo piuttosto consistente di arredi lignei, realizzati fra XVIII e XIX secolo per le chiese di città e per quelle del contado. La gran parte dei manufatti qui conservati è costituita da reliquiari, preservati nonostante l’elevata deperibilità del materiale in virtù del peculiare valore devozionale assegnato ai frammenti sacri in essi custoditi. Dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Colognole ci giunge il reliquiario della Santa Croce. Il reliquiario ligneo a fusto figurato proviene dalla chiesa della Madonna. L’ angelo reliquiario, proveniente dal Tesoro della Cattedrale, è presumibilmente identificabile col “Bell’Angelo di legno di buon disegno per sostenere Reliquie” donato alla chiesa nel 1809 dal canonico Giuseppe Onorato Conti.
L’assenza di puntuali riscontri documentari non consente, ad oggi, di attribuire con sicurezza le opere appena illustrate, tuttavia è opportuno ricordare che, per quanto attiene all’intaglio ligneo, Livorno vanta un’antica tradizione artigiana che affonda le proprie radici nel primo Seicento e conosce un pieno e rapido sviluppo tra Sette e Ottocento anche nell’ambito dell’arredo sacro.
Sicuramente realizzato in loco è il prezioso tabernacolo ad impianto esagonale scandito da colonne doriche e cimato da una cupola embricata con lanterna e croce, commissionato nel 1820 dall’Opera del Duomo all’intagliatore livornese Giuseppe Gambassini, coadiuvato nella sua realizzazione da altri artigiani livornesi, quali il doratore Giuseppe Martelli e il foderatore Giuseppe Giannelli.
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