I percorsi processionali
Percorsi locali ornati da viali
Percorsi locali ornati da viali
Considerando che in molte parrocchie si celebravano anche oltre una decina di processioni soprattutto nelle assolate domeniche estive, in alcuni paesi se la processione si estendeva oltre l’abitato, si era provveduto ad affiancare il tratto di strada utilizzato con adeguata alberatura che fornisse un po’ di ombra. L’esemplare magnifico del viale di oltre due chilometri che da Cuneo conduce al santuario della Madonna degli Angeli venne realizzato nel 1750 per iniziativa del comune come spazio di passeggiate borghesi, ma vide per un paio di secoli regolari processioni religiose svolgersi annualmente alla sua ombra. Nel 1753 avvenne la beatificazione di Angelo Carletti ed i Francescani allestirono lungo il percorso delle croci in riferimento alle stazioni della via Crucis; ma l’iniziativa non piacque alla borghesia locale, per cui esse vennero poi tolte, lasciando solo quella sul piazzale del santuario, ornata dai “misteri” della passione del Signore.
Singolare fu la collaborazione tra parrocchia e famiglia nobile a Passatore. Infatti nel 1795 il parroco don Giuseppe Maria Cerutti ed il conte Fedele Donaudi, proprietario della villa retrostante la chiesa parrocchiale, si accordarono per realizzare il viale, pensato in primo tempo lungo via della Rocca, con un percorso rettilineo davanti alla chiesa parrocchiale, venisse impiantato verso la via tendente verso Cuneo, diventando così inquadratura di accesso alla villa del conte. E così avvenne con generoso concorso del conte a pagare le piante e l’allargamento della strada nel tratto utile. Si costruì un pilone all’incrocio di via Cuneo con via detta della Battaglia, che, a circa 250 metri di distanza, guarda in faccia proprio l’ingresso della villa.
Spettacolare è il percorso del viale costruito a fine settecento a Spinetta, perché esso tende verso la ripa che fa da bordo all’alveo del torrente Gesso, con lo sfondo imponente della città di Cuneo, posta a solo un paio di chilometri dal pilone che serve da meta a questo viale. Anche per questo progetto venne realizzato con il sostegno di molte nobili famiglie che avevano sontuose ville di campagna lungo la ripa.
Più modesti furono altri viali a servizio di parrocchie di campagna, come a san Benigno; qui fu sufficiente piantare una semplice “lea”, cioè linea di alberi affiancava il lato meridionale della strada usata per le processioni.
Più rari sono i percorsi superstiti attrezzati per le via Crucis, come quello verso il santuario del Monserrato a Borgo San Dalmazzo realizzato nel 1878, o i più recenti verso San Maurizio di Cervasca. I pilastrini della via Crucis presso il santuario di Fontanelle sono stati rimossi; restano quelli nel viale di accesso alla Madonna della Riva.
Please , update your browser