Le decisioni prese nei diversi ambiti nei quali i canonici svolgevano la propria attività (dall’organizzazione della liturgia, alla supervisione sull’attività delle confraternite, alla gestione economico e patrimoniale dei beni della Cattedrale alla manutenzione e all’abbellimento dell’edificio ecclesiastico e dei suoi arredi) venivano prese a seguito di discussione e di votazioni. Per la maggior parte della sua storia, il Capitolo si riunì in adunanze settimanali (solitamente tutti i venerdì) presso la Sala Capitolare, apposito spazio a ciò dedicato, posto nella stanza alla base della torre campanaria prima, e poi nel nuovo ambiente costruito a partire dal 1785 a fianco della sacrestia. I verbali di tali riunioni venivano trascritti nei “convocati capitolari”, volumi rilegati, attualmente conservati e catalogati dall’Archivio diocesano presso il quale sono custodite le serie che vanno dal 1361 al 1928. La lettura di tali documenti, pur necessitando spesso del confronto con altre tipologie di fonti quali, ad esempio, quelle contabili, risulta di straordinaria importanza per conoscere e approfondire una parte significativa della storia della Cattedrale e della comunità dei fedeli che la animavano. Dai convocati si viene a conoscenza anche delle modalità attraverso le quali venivano approvate determinate decisioni: prima di deliberare, il Capitolo sottoponeva la proposta oggetto di discussione a una votazione nella quale i canonici erano chiamati ad esprimere il proprio giudizio inserendo una biglia bianca (in caso di parere favorevole) o una biglia nera (in caso di parere contrario) in apposite urne, alcune delle quali ancora conservate presso la Cattedrale. Il convocato capitolare del 13 aprile 1785, ad esempio, riporta l’esito della votazione effettuata in occasione dei lavori di costruzione della nuova Sala Capitolare. «In seguito alla proposizione di formare una nuova aula capitolare come da convocato fatto e tenuto da questo reverendissimo capitolo sotto li 8 dell’andante aprile si devenne d’ordine capitolare alla valotazione, acciò da ognuno dei reverendissimi signori capitolari si dasse il voto in merito; e dalla valotazione seguita ne risultò che riuscirono tredici voti favorevoli e cinque contrari. In conseguenza di che si venne all’assoluta determinazione d’accettare il proposito progetto e dare al medesimo quanto prima la mano».

Per conoscere da vicino il luogo che ospitò le adunanze capitolari per circa centocinquant’anni si rimanda a: La Sala Capitolare.