Gli incarichi dei canonici e gli statuti capitolari
I segni distintivi del Capitolo
I segni distintivi del Capitolo
Come noto, nell’ambito della liturgia cattolica l’abbigliamento svolge un ruolo di fondamentale importanza per la celebrazione del culto tanto da essere caratterizzato da differenti forme e colori. È previsto, inoltre, che anche gli ecclesiastici che prendono parte a un’azione liturgica pur senza svolgere una funzione che richieda l’uso dei paramenti sacerdotali come il camice, la casula ecc., indossino un abito corale diverso a seconda che si tratti di clero regolare o di clero secolare e a seconda dei gradi della gerarchia. Le insegne canonicali hanno subìto notevoli trasformazioni nel corso del tempo e presentano differenze, anche piuttosto significative, da un capitolo all’altro. Per quanto riguarda il Capitolo di Casale, agli inizi del XVIII secolo il Prevosto e l’Arcidiacono usavano la cappa, ovvero una lunga tonaca di colore violaceo con cappuccio, mentre gli altri Dignitari e i canonici l’almuzia, una mantella più corta solitamente di pelliccia. Nel 1717 un indulto di Papa Clemente XI concesse a tutte le dignità e a tutti i canonici della Cattedrale l’uso della cappa magna di lana violacea, con cappuccio d’ermellino bianco nella stagione invernale e di stoffa color rosso cremisino d’estate, come si vede nel ritratto del canonico Perucca commissionato dal Capitolo tra gli anni ’30 e ’40 del XVIII secolo. Anche gli altri ecclesiastici al servizio della Cattedrale avevano proprie divise: un documento del 1541 parla di un cappuccio di panno di colore violaceo per i Cappellani, mentre negli statuti del Capitolo del 1609 si legge che i Mansionari avrebbero indossato il cappuccio paonazzo come insegna. Per il Maestro delle Cerimonie era invece prevista la talare violacea e la cotta bianca, mentre reggeva in mano la fèrula (lungo bastone sormontato da una sfera metallica variamente decorata) come segno della sua funzione. Tali segni distintivi venivano portati durante le celebrazioni e le processioni nelle quali il collegio dei canonici era preceduto da un “mazziere”, figura ausiliaria del capitolo che si occupava di portare in processione la mazza capitolare in argento. Oggi anche in questo campo, nello spirito del Concilio Vaticano II e della riforma liturgica sono state emanate nuove norme che stabiliscono come abito corale per i canonici la veste talare nera, il rocchetto bianco e la mozzetta di colore violaceo, abito mantenuto dal Capitolo attuale.
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