ORTONA: LE CHIESE SCOMPARSE
Il Museo Diocesano di Ortona
Il Museo Diocesano di Ortona
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Il primo nucleo dell’attuale collezione museale del Museo Diocesano di Ortona nacque nel secondo dopoguerra con lo scopo di conservare e tutelare le opere d’arte afferenti cronologicamente al periodo tra XII e XIX secolo provenienti dalla Cattedrale e da altri edifici di culto della città sopravvissute ai bombardamenti del 1943-1944.
L’originario Museo della Cattedrale fu aperto al pubblico il 3 maggio 1980 e designato come articolazione del Museo Diocesano di Lanciano-Ortona in seguito ai lavori di riallestimento del 2003.
Gli spazi espositivi sono ricavati all’interno di spaziose cappelle (Sala 1 – Cappella del Rosario, Sala 2 – Cappella del Battistero, Sala 4 – Cappella di Sant’Onofrio) e di un piccolo ambiente di raccordo (Sala 3), e conservano opere fondamentali del variegato panorama artistico e culturale ortonese sopravvissuto al gravissimo bombardamento della città del 1943-1944.
Nella prima sala, già sede in antico della Cappella del Rosario, il criterio espositivo delle opere d’arte conservate segue un criterio di tipo cronologico che si snoda dal Quattrocento al pieno Seicento. Riferibili al XV secolo sono capolavori come “Il Volto Santo di Lucca e il miracolo del giullare” e la “Madonna col puer dolorosus” proveniente dalla Chiesa della Madonna del Carmine, mentre l’“Adorazione dei pastori” del 1581 insieme alle tele del pittore ortonese Tommaso Alessandrino e ai dipinti di Giovan Battista Spinelli completano il variegato panorama figurativo ortonese fino alla fine del Seicento.
La seconda sala del Museo Diocesano di Ortona corrisponde alla Cappella del Battistero ed è separata in due sezioni caratterizzate da precise scelte espositive: se nella prima sezione prosegue la narrazione figurativa dell’arte ortonese dal Settecento all’Ottocento attraverso le opere di Giambattista Gamba, Giuseppe Lamberti e Ferdinando Palmerio, nella seconda sezione trovano spazio paramenti e oggetti liturgici legati alle funzioni che si svolgevano nella Cattedrale e utili per comprendere l’intera storia devozionale della diocesi ortonese, compresa la venerazione per l’Apostolo Tommaso.
La terza sala è un piccolo ambiente di raccordo tra la seconda e la quarta sala del Museo Diocesano di Ortona. Vi sono esposte opere dell’artista ortonese del XVIII secolo Pasquale Bellonio provenienti dalle chiese annesse ai complessi conventuali di San Domenico e della Madonna del Carmine ad Ortona.
La quarta e ultima sala del Museo Diocesano di Ortona è ricavata nella cappella dedicata a Sant’Onofrio, già cappella privata della famiglia De Sanctis. Oltre ai due monumenti funebri cinquecenteschi appartenenti a membri di tale famiglia, sono esposte testimonianze importanti della storia ortonese: reperti archeologici di epoca romana, frammenti lapidei dell’antica Cattedrale oltre a una collezione numismatica che copre un arco cronologico dal Tardo Impero all’Unità d’Italia.
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