La Processione del Cristo Morto

L’itinerario della Processione

L’itinerario della Processione

La Sacra Rappresentazione muove nel tardo pomeriggio dalla Chiesa di Santa Croce seguendo un antico itinerario che permetteva di “mostrare” il Cristo Morto alla venerazione dei Monasteri, dei Conventi, delle Confraternite e degli Ospedali. Caratteristiche sono le soste: al “pietrone”; a San Domenico, dove avviene l’inserimento nella Processione del Vescovo e del Clero; presso l’Ospedale e, fino ai primi anni del 1900, altre soste erano previste nel “borgo delle Cappuccine”, nella chiesa del Monastero di San Pietro, di Santo Spirito, di San Marziale.  Dopo la costruzione del nuovo ospedale a Branca, i confratelli di Santa Croce hanno voluto creare una nuova sosta presso la Casa di Riposo “Mosca” dove vengono ospitati i “cari vechietti” e anche lungodegenti, in sostituzione della sosta soppressa dell’Ospedale.

E’ notevole la partecipazione del popolo dopo l’immagine della Madonna. Al passaggio della Processione in vari punti della città vengono accesi i “focaroni” o i “torticci”. E’ una tradizione valida e antica, soprattutto quello di Via Dante, per la simbologia efficace che reca con sé. Il fuoco è l’elemento purificatore per eccellenza; è una partecipazione, personale e comunitaria ad un tempo, all’evento salvifico che si sta celebrando.

Il suono stridulo delle battistrangole, il valore della simbologia, le struggenti note dei cori, i fuochi e le fiaccole, la pietà del popolo, lo scenario incomparabile della città, conferiscono all’insieme un clima di profonda suggestione, particolarmente apprezzata anche dai turisti che numerosissimi partecipano al mistico corteo, una delle identità maggiori che nella nostra città sono sopravvissute fino ad oggi.

Il lungo corteo, a tratti silenzioso, a tratti orante o in attento ascolto dell’accorata richiesta di perdono cantata dai cori del “miserere”, dopo un percorso che tocca l’intera città, termina nella chiesa di San Domenico con l’omelia del Vescovo. Le sacre immagini infine vengono riportate nella chiesa di Santa Croce ed esposte alla venerazione dei fedeli, mentre i due cori continuano a cantare, alternandosi, tutte le strofe del Miserere.

Una tradizione particolarmente sentita è il “Bacio del Cristo Morto” con l’offerta di violette. Inizia la mattina del Venerdì Santo, è sospesa evidentemente per la durata della processione, riprende per tutta la giornata del Sabato. Cerimonia toccante è il rito della “Reposizione del Cristo” che si svolge nella stessa chiesa alle ore 20,30 del Sabato Santo. Il Rettore della chiesa, aiutato dai confratelli, ripone, il Cristo sulla croce nell’edicola dell’altare maggiore, inserendo i tre chiodi nelle ferite delle mani e dei piedi uniti , poi viene recitata la preghiera alle cinque piaghe di Cristo. La statua del Cristo, come vedremo successivamente, ha le braccia snodate proprio per essere venerata come Crocifisso o come Deposto.

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