Le fonti di acqua viva nella Diocesi di Cuneo

Tra XVII e XVIII sec: la Controriforma

Tra XVII e XVIII sec: la Controriforma

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Con il Concilio di Trento, che fissò le linee teologiche dei sacramenti, seguirono decreti attuativi in campo liturgico, raccolti in modo organico nel “Rituale romano” edito dal papa Paolo V nel 1614. In esso si diedero pure disposizioni sul battistero, che deve avere una forma decorosa, costituito di materia solida, adatta a conservare bene l’acqua, circoscritto da cancelli muniti di serratura, e dove è possibile venga dipinta l’immagine di Giovanni che battezza il Cristo.

Già nel 1557 il vescovo di Milano, Carlo Borromeo, aveva emanato disposizioni analoghe, aggiungendo anche misure più dettagliate sul fonte battesimale e, nel caso non vi fosse un edificio battesimale specifico, indicandone la collocazione in una cappella apposita, presso la porta principale, sul lato del vangelo (a sinistra entrando). Venne pure richiesto un ciborio a forma di piramide sopra la tazza battesimale per proteggere l’acqua, ed un armadietto, ricavato nel ciborio o in un vano della parete, per contenere gli oli santi ed il necessario per amministrare il battesimo.

Nel citato “Rituale romano” vennero pure date disposizioni sui libri sacramentali che ogni parroco deve compilare con cura; il primo di questi libri è quello dei battezzati, secondo un preciso schema comune a tutte le parrocchie.

Nelle disposizione rituali vennero precisati i modi per il battesimo a bambini in pericolo di morte, indicando per le diverse situazioni di gravità il compito dei medici o delle ostetriche, e come completare i riti se il bambino si salvava ed anche come indicare nei registri battesimali queste circostanze. Si previde anche il battesimo sotto condizione di feti abortivi. Queste precisazioni miravano anche a prevenire forme stravaganti di battesimi a bambini morti o il ricorso a riti in particolari chiese individuate dalla religiosità spinta dell’ansia per il battesimo come condizione di salvezza eterna. Nella visita apostolica del 1583 fu sconfessato l’uso di questi riti per bambini morti senza battesimo, portati alla chiesa della Madonna dei Boschi presso Boves.

L’urgenza di amministrare il battesimo portò alla privatizzazione del rito per cui sono previsti solo gli attori indispensabili: oltre il battezzando, il ministro celebrane, i padrini ed il padre del neonato. Ormai da secoli, con il battesimo amministrato a neonati, si era disgiunto il sacramento della cresima.

 

Alcuni battisteri da visitare

Il battesimo nelle visite pastorali

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