Dalla sacralità al segno battesimale

Strumenti, luoghi e suppellettili

Strumenti, luoghi e suppellettili

Entrando nelle chiese della diocesi di Cuneo, oggi è difficile trovare un rimando puntuale al rito battesimale dei primi secoli del Cristianesimo. Possiamo forse immaginare lo svolgimento delle celebrazioni nelle acque cristalline dei fiumi che ancor oggi caratterizzano il paesaggio, ma le suppellettili e gli arredi più antichi che si sono conservati afferiscono ad un’epoca relativamente recente: non prima del XV secolo. A differenza di diocesi a noi prossime come Albenga o Alba, in area cuneese non si conservano edifici autonomi preposti alla somministrazione del Sacramento o resti di vasche battesimali per il rito a immersione. A partire dal XIII secolo, con la nascita delle parrocchie e crescita delle comunità cambiarono anche le modalità di celebrazione e – in maniera funzionale – gli spazi e le suppellettili. La somministrazione del battesimo ai neonati (e non più agli adulti) per aspersione (e non più per immersione) portò alla creazione di spazi più raccolti, solitamente in cappelle vicino alla porta della chiesa, per sottolineare il momento di ingresso nella comunità. Anche le vasche rimpicciolirono, abbandonando la forma di “piscina” (di derivazione romana): nella maggior parte dei casi si scelsero fonti battesimali in pietra, dalla forma di semplici calici, con decorazioni elementari e ripetute. La pietra – che in alcuni rari casi è stata ricoperta da dorature per accentuarne il pregio – è in realtà un richiamo alla simbologia di Cristo come «lapis angularis et petra», cavato per lo più dalle montagne del territorio circostante. 

Analogamente agli spazi, anche le suppellettili si adeguarono al nuovo rito: si conservano ancora in alcune parrocchie gli strumenti battesimali, spesso simili ad una conchiglia, utilizzati per versare l’acqua sulla testa del battezzando ed i piccoli vasi per olî santi (dei catecumeni, del crisma, degli infermi). Il contatto con elementi liquidi come acqua e olio e la necessità di poterli manipolare facilmente ha richiesto materiali resistenti e in grado di esprimere preziosità (soprattutto l’argento) e forme pratiche e adeguate alla funzione (come manici o anelli per l’impugnatura). Secondo le Instructiones di San Carlo Borromeo il bordo dovrebbe avere una sorta di beccuccio in modo da consentire all’acqua di fluire «in tenue quantità sulla testa del bambino».

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