La Parola: Gli amboni della Cattedrale di Salerno
La Cattedrale di Salerno
La Cattedrale di Salerno
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Il poeta Vate Gabriele D’Annunzio descrive nella “Canzone del Sacramento“con grande ammirazione le opere nella cattedrale di Salerno : “Quei di Salerno il lor lunato golfo,…gli archi normanni, tutta bronzo e argento… la porta di Guïsa e di Landolfo aveansi in cuore, e l’arte e l’ardimento…E l’oro sopra i marmi di Ruberto, nell’ombra dove il settimo Gregorio grandeggia…”. Nel 1079 il poeta Alfano I, arcivescovo di Salerno, rinvenne nella primitiva cattedrale le ossa del grande Evangelista San Matteo, ivi trasportate nel 954 da Casalvelino (SA), anno che segnò nella storia della città di Salerno e di quella della cristianità, una data memorabile perché pose fine alle numerose ricerche sulla datazione ma anche perché la chiesa finalmente potè avere il corpo del suo primo e glorioso Evangelista. L’arcivescovo intercesse con il normanno Roberto il Guiscardo per la costruzione di un tempio dignitoso che potesse accogliere le spoglie mortali del grande Evangelista. La data della fondazione del 18 settembre 1080 coincide con quella della lettera scritta dal Papa Gregorio VII all’arcivescovo Alfano I. La costruzione, finanziata dal principe normanno, avvenne al centro della città, sulla demolizione dell’antica cattedrale dedicata alla Madonna degli Angeli e della vicina chiesa di S. Giovanni, e prevedeva l’edificazione di un vasto complesso di circa 7000 mq che comprendeva oltre la cattedrale anche dei palazzi ecclesiastici. La cattedrale, costruita in soli quattro anni e consacrata da Papa Gregorio VII verso la fine dell’anno 1084, fu ispirata dalla grande abbazia di Montecassino. Infatti, Alfano I, frequentatore dell’abbazia di Montecassino, volle una cattedrale con la stessa pianta e forme: difatti ripropone una pianta articolata in tre navate (corpo longitudinale), un transetto (corpo trasversale) tri-absidata (elementi di recupero della tradizione paleocristiana) e un quadriportico. Il Duomo di Salerno, segnò nell’Italia meridionale la prima realizzazione dell’arte romanica, rappresentando quei caratteri invarianti tipici di questo stile e caratteri varianti e innovativi come la cripta (unica aula scandita da colonne e con absidi in corrispondenza di quelle del transetto superiore). Il Duomo, con orientamento est-ovest con absidi ad est (indicando il sorgere del sole, ovvero la luce della vita e quindi vita dell’anima rappresentata da Gesù), ha la forma di croce latina a tre navate dove quella centrale, la più larga e più alta, serviva per il clero e quelle laterali, più basse e meno larghe, serviva per gli uomini (sinistra) e per le donne (destra). Dopo il rinvenimento del corpo di San Matteo, i lavori accelerano e in soli sei mesi, nel marzo 1081, la cripta fu terminata. Subito dopo si passò alla costruzione della Basilica superiore, procedendo dal transetto verso l’ingresso, che vide il suo completamento nell’estate dell’anno 1084, come si evince dalla scritta riportata sulla bianca lapide in facciata. La Cattedrale, nel corso degli anni, si andò sempre più arricchendo di opere d’arte, come il campanile, gli amboni, i mosaici parietali e pavimentali ecc., specialmente durante il periodo della dominazione Normanna. Ma, decaduta successivamente l’importanza di Salerno e la magnificenza dei suoi Principi, già verso il 1500 molti mosaici erano scomparsi; nel Seicento e Settecento poi, il monumento subì una completa trasformazione perché gravemente danneggiato da terremoti di cui quello del 5 giugno 1688 fu violentissimo. I lavori nel periodo Barocco hanno interessato il consolidamento statico delle fondamenta, delle colonne interne alle navate inserimenti di archi fra navate e pareti laterali. Anche nel settecento, con l’arcivescovo Bonaventura Poerio, i lavori furono piuttosto invasivi: realizzazione di robuste strutture che hanno inglobato le colonne, realizzazione di nuove cappelle al posto di un antico cimitero (terra santa), rifacimento del tetto ad incannucciata nel braccio longitudinale, trasformazione del quadriportico, realizzazione della terrazza esterna sul nartece rifacimento della facciata di ingresso, della sacrestia. Nel corso del 1900 sono stati eseguiti diversi interventi di restauro che hanno fatto emergere in parte le strutture originarie.
L’aspetto attuale del Duomo corrisponde ad un impianto romanico, rimaneggiato nel settecento e una buona parte di forme barocche.
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