La musica sacra nella Diocesi di Casale Monferrato: alcune note sull’attività di Antonio Maria Smolz
Antonio Maria Smolz, un artigiano della musica sacra in Monferrato
Antonio Maria Smolz, un artigiano della musica sacra in Monferrato
Nato a Crema sul finire del 1794, Antonio Maria Smolz dedicò la sua esistenza alla musica, in particolare alla musica sacra.
Ebbe come primo incarico quello di maestro di cappella del Duomo di Vigevano, dove operò tra il 1816 e il 1828, occupandosi anche degli organi delle chiese della diocesi. Tra gli anni ’20 e ’30 vennero pubblicate dagli editori milanesi le sue prime composizioni per strumento solista e tastiera. Successivamente, a partire dal 1828 si trasferì a Casale Monferrato, dove ricoprì l’incarico di maestro di cappella della Cattedrale fino al 1872, quando lasciò il posto a Eugenio Testa.
Il fondo musicale dell’Archivio Capitolare di Casale conserva circa 200 composizioni del maestro Smolz: tra queste, molte messe (si cita ad esempio quella a tre voci composta per il Santuario di Crea nel 1836), un inno a S. Evasio, il Benedictus eseguito in occasione dell’ingresso del vescovo Francesco Icheri di Malabaila nel 1830 e alcune composizioni dedicate al Capitolo della Cattedrale e ad alcuni Canonici. Interessante l’attività di Smolz come compositore non solo di brani per la Cattedrale di Casale, ma anche per la locale Sinagoga: sue sono ad esempio le musiche per la grande reinaugurazione del tempio israelitico avvenuta dopo i restauri, il 30 settembre 1866, insieme ad altri brani composti attorno alla metà dell’800 e confluiti nel patrimonio della Biblioteca Nazionale di Israele. Il rapporto di Smolz con la comunità ebraica fu strettamente personale: nel 1838, infatti, si trasferì insieme alla famiglia in un’abitazione di proprietà di un ebreo casalese, Abram Contarini, situata sul confine del ghetto.
Il Maestro collaborò almeno con un’altra chiesa casalese, quella di San Domenico, e in particolare con la Compagnia dell’Immacolata che vi aveva sede, come testimonia il preventivo autografo e datato 1862 con il quale propose di accompagnare, insieme a un gruppo di cantori e musicisti sia di Casale che “forestieri”, la celebrazione in occasione della festa della Madonna di quell’anno. Dalle fonti documentarie risulta che Antonio Smolz ebbe almeno 5 figli: Luigi, che fu sacrestano maggiore e cerimoniere del Duomo di Casale e successivamente prevosto di Pomaro, Joseph, che diventò maestro di cappella della Cattedrale di Biella, Innocenzo, che fu attivo a Milano come “maestro concertatore”, Giovanni e Rosa.
Morì a Casale nel 1881, come dimostrato dall’atto di morte conservato presso l’archivio diocesano.
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