La vocazione spirituale del San Rocco, nato come luogo di culto, è stata ripristinata dopo gli ultimi restauri.

A ricordo del primo Oratorio del XVI secolo, donato dalla famiglia di Berardo Di Ferro ai Francescani Terziari Regolari, l’atrio è stato trasformato in un luogo di culto, l’Oratorio del Cristo danzante, dalla capienza di circa 70 posti, con una piccola abside che accoglie un’immagine moderna del Crocifisso, opera dell’artista Marco Papa. Cosicché il Museo appare come la continuazione naturale per la funzione estetica, catechetica e didattica tipicamente legata ad ogni luogo di culto; la cosa interessante è che non ci sono porte tra l’Oratorio e l’area espositiva del museo, quindi certezze di fede e ricerca religiosa dialogano simbolicamente senza barriere. Il centro del palazzo torna dunque ad essere la chiesa attorno a cui si snodano tutte le sue molteplici attività.

Il Cristo danzante, raffigurato sopra l’altare, anch’esso opera di Marco Papa, è stato realizzato nel 2014. Il senso dell’opera è legato alla storia dell’arte.  Si tratta di un tema iconografico abbastanza diffuso: la danza indica sempre la comunione, l’armonia, il vivere in pace con gli altri. Il Crocifisso che danza indica la salvezza dell’uomo-Adamo che si realizza in Cristo, a passo di danza Cristo riconduce in paradiso l’umanità che con Adamo aveva peccato.

Il dipinto è collegato ad un’installazione in forma di colomba che rappresenta lo spirito Santo e con altre due opere che costituiscono un piccolo progetto iconografico: la Madonna di Trapani e San Giuseppe.