Il cammino di San Giovenale

La Devozione a San Giovenale

La Devozione a San Giovenale

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Fin dal IV secolo le comunità sentirono il bisogno di una protezione da guerre, invasioni, calamità, epidemie, disgrazie, molto più rassicurante di quella demandata all’ autorità civile spesso inefficace.

Anche la comunità di Fossano si trovò nella necessità di avere un defensor civitatis quando, nel 1236, si diede un ordinamento comunale accogliendo sull’altipiano gli abitanti dei borghi rurali vicini, tra i quali quelli di Romanisio.

La neonata comunità elesse inizialmente come suo patrono San Giorgio, ma con il passare degli anni i fossanesi ritennerò il loro Patrono non del tutto idoneo a svolgere la funzione attribuitagli. Gli abitanti del Romanisio migrando nel comune di Fossano e fondando un loro terziere, portarono con sé le reliquie di San Giovenale. I fossanesi colsero l’occasione e San Giovenale divenne protettore della Città di Fossano.

Il primo miracolo del Santo avvenne nel momento stesso della traslazione da Romanisio a Fossano. Durante il tragitto i portatori della cassa decidono di fare una sosta ed in quel frangente il terreno si solleva per accogliere le spoglie del Santo. Su quel sito vinee issata fin da subito una croce per ricordare l’evento miracoloso e qualche tempo dopo sarà eretta una cappella, intitolata alla Croce.

Le reliquie del Santo sono accolte nella chiesa collegiata che i Canonici avevano edificato qualche anno prima nel terziere di Piazza. Ai fossanesi piace pensare che proprio nel corso dei lavori di abbellimento eseguiti per l’occasione sulla chiesa a lui intitolata, San Giovenale compia il primo miracolo in terra fossanese. Infatti il Santo Vescovo, pur se non invocato, intervenne salvando la vita di un muratore che stava precipitando dai ponteggi del cantiere. Questo intervento del Santo suggella e ufficializza il suo ingresso nella nuova comunità, manifestando appieno la sua capacità di diventare il protettore ideale della comunità fossanese appena formatasi. La lunga lista di miracoli attribuiti all’intervento del Santo Patrono continuerà nel tempo con guarigioni, protezioni dalle epidemie, spegnimento di incendi..  Nel 1835 la città di Fossano si appellò alla protezione del Patrono, chiedendo di preservare la città dalla terribile malattia del colera. A memoria di questo miracolo la città di Fossano donò alla Compagnia di San Giovenale una lampada votiva in argento, opera dell’argentiere Levrotto.

Non va dimenticata poi la particolare azione taumaturgica attribuita alla reliquia del capo custodita nel busto reliquiario contro il mal di testa. A tal fine in occasione della festività del Santo vengono tutt’ora distribuiti ai fedeli che ne fanno richiesta, nastri di stoffa che, portati in precedenza a contatto con la reliquia, ne assorbono il potere taumaturgico. Il nastro, cinto sul capo dell’ ammalato, allevia il dolore e sconfigge il male.

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