Ovest Ticino

Pacifico e Cristina – Bellinzago

Pacifico e Cristina – Bellinzago

La presenza dei corpisanti di Pacifico e Cristina nella grande parrocchiale di Bellinzago Novarese è relativamente recente. Fu infatti il prevosto Luigi Pattaroni, negli anni ottanta dell’Ottocento, che si prodigò per avere i resti di qualche martire romano da poter collocare all’interno della chiesa da poco completamente ricostruita nelle sue attuali forme, su progetto dell’architetto Alessandro Antonelli.

Tra il 1888 ed il 1889, don Pattaroni avanzò più volte richiesta a Roma per avere un corposanto ma senza ottenere una favorevole risposta. Senza perdersi d’animo, il buon parroco interpellò don Paracchini, sacerdote novarese che viveva a Roma; egli, a sua volta, avvalendosi dell’opera influente del suo amico il sacerdote Emidio Venturini che lavorava nella Curia Romana, riuscì ad ottenere il tanto sospirato dono da parte del Cardinale Vicario. Presso il vicariato, infatti, giacevano in custodia due corpisanti che erano conservati nel monastero delle Mantellate, che sorgeva nel rione Monti a poca distanza dalla chiesa di San Francesco di Paola. L’edificio venne abbattuto, insieme a molti altri, per lo sbancamento del terreno per l’apertura di via Cavour e i resti dei due presunti martiri, esumati dalle catacombe già all’epoca di papa Urbano VIII (1623-1644) vennero portati nella sede del vicario.

Avuta conferma della donazione, il prevosto commissionò all’architetto Costanzo Antonelli, figlio di Alessandro, la costruzione di un apposito altare a guisa di scurolo, in cui collocare i sacri resti. Il progetto reca la data del 7 luglio 1890, mentre la prima pietra venne posta il 20 settembre 1891 quando già da un anno e mezzo le reliquie erano giunte a Novara, provvisoriamente ospitate dai Padri Oblati che allora avevano in custodia la centrale chiesa di San Marco. A Novara avvenne il riconoscimento ufficiale delle ossa di Pacifico e Cristina, mediante la canonica ricognizione, alla presenza dell’allora amministratore diocesano Davide dei Conti Riccardi, già eletto arcivescovo di Torino.

A Bellinzago l’accoglienza due Santini, come furono poi popolarmente chiamati, avvenne nel pomeriggio di sabato 5 agosto 1892, con una processione partita del rione San Grato dove venne innalzato un grande arco trionfale sulla via per Novara. Il corteo si mosse poi verso la chiesa di Sant’Anna, dove le reliquie furono ospitate tutta la notte in attesa di essere trasferite, il giorno seguente, nella chiesa parrocchiale.

Da quel momento i due corpisanti divennero oggetto di intensa venerazione da parte di tutta la comunità locale che, in particolare, raccomandava ai due nuovi santi i soldati in partenza per i due tragici conflitti mondiali. Sotto al neoclassico tempietto fabbricato con preziosi marmi, si possono ammirare le due urne con i manichini contenenti le reliquie: di Pacifico in quella inferiore, di Cristina in quella superiore. Al di sopra, nel catino della volta dello scurolo, è dipinta la gloria dei due santi, il cui immaginato martirio è invece immortalato nel grande arco verso il presbiterio della chiesa.

Solenni festeggiamenti per commemorare il primo cinquantenario della presenza delle reliquie, che cadeva nel 1942, furono organizzati appena terminata la Seconda Guerra Mondiale, nell’agosto del 1945. Due anni dopo, nel 1947, un’altra grande festa venne indetta per il ritorno dei reduci e per commemorare i caduti nel conflitto. La festa annuale in onore di Pacifico e Cristina, inizialmente fissata alla prima domenica del mese di agosto, a ricordo dell’arrivo dei loro corpi, venne successivamente anticipata la prima domenica di luglio ed in questa data è tutt’ora celebrata.

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