Ossola
Vittoria – Pallanzeno
Vittoria – Pallanzeno
Un corposanto identificato con il nome di Vittoria è ora conservato nella chiesa parrocchiale di San Pietro di Pallanzeno, sotto la mensa dell’altare di Santa Lucia. Nel 1746, questi resti vennero donati da monsignor Saverio Guicciardini, vescovo di Cesena, che li aveva ricevuti dal Custode Pontificio, alla famiglia Piazzi di Como dove, il 4 settembre, il vicario generale della diocesi Girolamo Stoppani, su mandato del vescovo Giovanni Battista Albrici, ne fece la canonica ricognizione.
Il 18 agosto del 1787 Maria Francesca e Maria Antonia Piazzi trasmisero i resti di Vittoria al religioso gesuita Francesco Saverio Silvetti che, a sua volta, li fece traslare nell’oratorio di San Giuseppe di Pallanzeno, di proprietà della sua famiglia. Per poter esporre il corposanto nella nuova sede, Michele Silvetti fece istanza alla curia novarese per ottenere la debita autorizzazione, dopo nuova ricognizione da parte del canonico Bartolomeo Testore, che avvenne il 22 maggio 1798. Riscontrata l’integrità della reliquia venne accordato il permesso per la sua venerazione nell’oratorio che, pur essendo privato, era però frequentato dalla popolazione di Pallanzeno. Diversi fedeli prendevano parte alle celebrazioni che quotidianamente vi si svolgevano, a cura di qualche sacerdote della nobile famiglia, così come molto partecipate erano le feste in onore del santo titolare, il 19 marzo, e della martire il 23 dicembre.
Nel 1942 quando la famiglia Spagnoli diventò proprietaria della piccola chiesa, donò l’insigne reliquia alla parrocchia del paese. L’urna a forma di cofano, sormontato da una croce, racchiude il cranio della Santa in alto circondato inferiormente dalle altre ossa del corpo a pezzi grossi e piccole e l’ampolla del sangue. Da una semplice osservazione del contenuto dell’urna, si deduce che si tratta soltanto di alcune parti dello scheletro ed il cranio appare frutto di una artificiosa ricostruzione.
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