Dei Laghi

Filippo e Rogato – Intra

Filippo e Rogato – Intra

Ai nomi di Filippo e Rogato corrispondono i resti di due corpisanti che sono conservati presso la basilica collegiata di San Vittore di Intra, già antica chiesa plebana di tutta l’area oggi compresa nel vasto territorio che forma la città di Verbania.

Le loro reliquie vennero recuperate dalla catacomba di Ciriaca, presso il campo Verano, nel 1666 e donate, su mandato del cardinal Ottaviano Carafa. Le ossa furono consegnate a don Carlo Barbetta affinché le trasmettesse a sua volta al padre Giovanni Bartolomeo di San Claudio, appartenente all’ordine degli Agostiniani Scalzi, con l’ormai nota facoltà di trattenerle presso di sé o farne dono ad altri. Questo religioso milanese, autore di una cronistoria del suo ordine, concesse i due corpisanti alla collegiata intrese, il 4 settembre dello stesso anno.

Una grande festa, con concorso di fedeli da entrambe le sponde del lago Maggiore, venne organizzata l’anno successivo per l’arrivo delle reliquie, la domenica 24 luglio 1667, dopo che le stesse erano state debitamente riconosciute presso la Curia Vescovile di Novara. Due piccole urne lignee, finemente intagliate, vennero realizzate per contenere le ossa dei due creduti martiri e furono poste nella mensa dell’antico altare maggiore. Da lì vennero trasferite nel nuovo altare marmoreo nel 1752 ed infine, con la ricostruzione della chiesa, nella apposita cappella loro dedicata completata nella sua decorazione grazie alla generosità della locale famiglia De Lorenzi, dove ancora oggi si trovano.

Il prevosto don Gaudenzio Binaschi, parroco di Intra dal 1923 fino alla sua nomina quale vescovo di Pinerolo nel 1930, volle ridestare l’attenzione dei parrocchiani verso i due santi compatroni, organizzando dei particolari festeggiamenti in loro onore, con processione delle due urne reliquario per le strade del borgo fino al lungolago.

Sopra il vano che ospita due reliquari barocchi, un quadro rappresenta i due santi in abiti da soldati romani: Filippo, sulla sinistra, si rivolge verso l’osservatore a cui indica la figura del Padreterno benedicente che emerge da una nuvola; Rogato, sulla destra, è ritratto in ginocchio in atteggiamento supplice, mentre mostra a Dio il borgo di Intra raffigurato sullo sfondo, ove si riconosce la sagoma della collegiata cui era ancora annesso l’antico campanile.

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