Confraternite e Compagnie. Spirito di solidarietà e devozione ad Asti

Confraternita di San Michele

Confraternita di San Michele

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Data di fondazione: XII secolo


Note storiche e finalità: secondo lo storico settecentesco Sebastiano Provenzale, l’erezione di questa Confraternita risalirebbe al XII secolo ad opera dei Padri Umiliati e sarebbe quindi la più antica della città. La sede iniziale di questa istituzione sarebbe stata la chiesa detta “della Cadé”, non più esistente, ubicata nelle vicinanze dell’attuale Santuario della Madonna del Portone. Nel 1350 i confratelli avrebbero preso possesso di una piccola chiesa intitolata a San Giuliano, non più esistente anch’essa, situata nell’area oggi sede dell’Istituto Statale “Augusto Monti”. Di qui sarebbe derivato l’antico nome di “Confraternita di San Giuliano”. Intorno al 1370 i confratelli, detti “gli Scoriatti” per la pratica dell’autoflagellazione durante le cerimonie pubbliche, fondarono lo spedale di San Giuliano per sovvenire alle necessità dei poveri viandanti e pellegrini. Nel 1478 la Confraternita passò sotto il patrocinio di San Michele e il titolo di San Giuliano rimase al solo spedale.

Con atto di vendita e permuta del 12 agosto 1606 tra il conte Luigi Crivelli di Lumello e i padri del convento del Carmine, la Confraternita ottenne alcuni immobili situati di fronte alla chiesa di San Martino e qui realizzò il nuovo spedale nel 1606 e la nuova chiesa nel 1612. Durante la costruzione della chiesa parrocchiale di San Martino (a partire dal 1695), le funzioni parrocchiali si tennero nella Confraternita di San Michele. La Confraternita era aggregata sia all’Arciconfraternita del Gonfalone di Roma (non si è rinvenuta, però, la bolla di aggregazione), essendo una confraternita di disciplinanti, sia all’Arciconfraternita della Santissima Trinità di Roma (28 febbraio 1608), amministrando uno spedale per i pellegrini. Poiché era vietato essere aggregati a due arciconfraternite contemporaneamente, si ricorse all’autorità papale e Clemente XIII, con breve del 26 marzo 1765, concesse a questa Confraternita il privilegio speciale della doppia aggregazione.


Sede: la chiesa della Confraternita, situata nell’attuale piazza San Martino, fu ristrutturata, ampliata e dotata di nuova facciata negli anni 1744-1749 su progetto dell’ing. Giovanni Peruzzi. L’interno della chiesa è a una sola navata con cupola elissoidale e due cappelle laterali: a sinistra quella di san Giobbe e a destra quella della Pietà. La decorazione ad affresco della chiesa (realizzata nel 1748 e gravemente danneggiata dalle infiltrazioni di acqua piovana) fu affidata ai quadraturisti Giovanni Pietro e Pietro Antonio Pozzo con l’intervento dal pittore di figure Giorgio Gobbi. Si possono ancora vedere: la volta rappresentante la SS. Trinità con l’arcangelo Michele che intercede per le anime del Purgatorio; una figura dei pennacchi della cupola, probabilmente la Giustizia (una delle quattro Virtù cardinali); quattro medaglioni monocromi nel coro e la decorazione della cupola. Nella sacrestia, oltre al gruppo scultoreo da processione raffigurante la Pietà di cui si è parlato nel paragrafo precedente, era conservata la tela settecentesca raffigurante San Michele che intercede presso Gesù per la Confraternita con i beati Domenico e Rainero, oggi conservata presso il Museo annesso alla chiesa parrocchiale di San Martino di Asti.

A partire dal 1957, in seguito allo scioglimento della Confraternita rimasta senza confratelli, iniziò la dispersione dei propri arredi e suppellettili: il grande leggio corale, in legno di noce e intarsi in legno d’ulivo, probabile opera dello scultore Giuseppe Giacinto Salario, è attualmente collocato nel Salone dei Vescovi del palazzo vescovile di Asti; l’altare maggiore (realizzato nel 1745 da Giacomo Pelagatta), con i candelieri, l’organo settecentesco costruito da Liborio Grisanti, considerato il miglior esemplare di questo importante organaro, la cantoria comprensiva di cassa lignea attribuita a Francesco Maria Bonzanigo, e il pulpito di fine Settecento sono attualmente collocati nella chiesa di Santa Cristina in piazza San Carlo a Torino.


Festività: la festa principale presso la Confraternita era il giorno della Dedicazione di San Michele (29 settembre).

Nella domenica di Sessagesima (sessanta giorni circa prima di Pasqua) si teneva la pratica devozionale delle Quarant’ore (consistente nell’adorazione eucaristica per quaranta ore consecutive). Il Giovedì Santo i confratelli portavano in processione il gruppo scultoreo raffigurante Cristo deposto dalla croce in grembo alla Vergine con ai lati due angeli (opera di Carlo Giuseppe Plura degli anni 1715-1720 circa), oggi conservato presso la chiesa parrocchiale di Pralormo (TO). Ai confratelli, nelle processioni, era riservato il primo posto tra le confraternite.


Abito: i confratelli indossavano l’abito bianco.


Gonfalone: non conservato.


Fondo Archivistico: ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI ASTI, Fondo Curia vescovile

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