Arte, architettura, liturgia: quale relazione?
Chiesa di Ognissanti
Chiesa di Ognissanti
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Affidata alla cura pastorale dei Frati cappuccini, la Chiesa di Ognissanti fu eretta all’interno del Cimitero di Bergamo dai primi anni Sessanta del secolo scorso. Fu voluta dal consiglio comunale nel 1962 per dotare il cimitero di un luogo di culto cristiano; nel medesimo anno, il 1° novembre fu posata e benedetta la prima pietra. Prima della sua costruzione, le funzioni venivano celebrate nella piccola Cappella del Famedio.
Progettata dall’architetto Pietro Milanesi, la chiesa – conosciuta anche come Tempio di Ognissanti – si presenta a pianta esagonale con aula unica. Come sottolineato da Giorgio Mascherpa, questa insolita forma «attraverso il ritmico ripetersi del ritmo angolare, comunica la sensazione di una realtà dura, ardua, spinosa, quella appunto della Passione».
Le superfici, realizzate con materiali essenziali, tra cui cemento armato, pietra e rame, accolgono i fedeli in un ambiente ampio ma allo stesso tempo raccolto; clima di pace e silenzio già evocato all’ingresso dal mosaico con la figura di San Francesco predicante, opera dell’artista Trento Longaretti, collocato sul timpano esterno. I vetri colorati della serie di finestrelle rettangolari, disposte irregolarmente sui due lati più lunghi, insieme alle vetrate decorate con rappresentazioni musive, irradiano luce all’interno e fungono da «coronamento cromatico» delle superfici grigie esterne.
Longaretti ha ideato anche il grande mosaico dell’abside, a cui si accede tramite quattro gradini in marmo nero. Sulla parete, a fondo oro, si staglia la rappresentazione del Paradiso con la Comunione dei Santi: le grandi figure convergono in un movimento processuale verso il centro, dove Cristo in trono, in posizione leggermente rialzata, veglia sull’assemblea quasi abbracciandola, in un clima di silenzio e meditazione. Propaggini di questo abbraccio sono le scene bronzee della Via Crucis eseguite a fusione a cera persa da Pietro Brolis. Scolpite a grandezza naturale, in altorilievo, le quattordici stazioni, inaugurate nel 1971, corrono lungo tutte le pareti in una narrazione continua.
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