1° Itinerario generale Dai monti al mare: pale d'altare in una terra di confine
17. Autore ignoto, Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Giacomo Maggiore, Pietro, Caterina d’Alessandria e Simone Stock
17. Autore ignoto, Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Giacomo Maggiore, Pietro, Caterina d’Alessandria e Simone Stock
Autore: ignoto
Titolo: Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Giacomo Maggiore, Pietro, Caterina d’Alessandria e Simone Stock
Data: 1450-1500 circa e 1600-1610 circa
Materia e tecnica: tempera su tavola
Misure: 152 x 157 cm
Collocazione: Massa, Chiesa di San Giacomo, altare navata destra
Vedi Scheda CEI – A (Beni Architettonici)
Vedi Scheda CEI – OA (Opera d’Arte)
La collocazione attuale dell’opera non è quella originaria. La tavola, infatti, proviene dall’antico Oratorio di San Giacomo, in località Groppino vicino al Castello Malaspina, oggi non più esistente.
L’antico edificio, di cui si ha notizia già nel Duecento, aveva un ruolo importante nella storia della città, dettato dalla sua vicinanza al castello: fu proprio davanti a questo oratorio che nel 1442 la popolazione di Massa prestò giuramento al marchese di Fosdinovo, Antonio Alberico I.
L’oratorio fu abbandonato nel 1806 poiché pericolante ed i suoi arredi sacri furono trasferiti nella vicina Chiesa dell’ex Convento di Santa Chiara, che ha assunto poi l’intitolazione a San Giacomo.
L’aspetto della tavola sembra essere il risultato di due interventi pittorici eseguiti in epoche differenti.
Un documento datato 31 luglio 1467, testimonia che Marco del fu Barroco di Antona lasciò un legato per la realizzazione di una pittura da fare all’altare maggiore della Chiesa di San Giacomo (edificio di provenienza dell’opera). A questa data si potrebbe ricondurre la prima realizzazione della pala d’altare a fondo oro.
Nel 1603 fu eretta la Confraternita della Madonna del Carmine, per volere del principe Alberico Cybo Malaspina. Ad essa fu affidato l’altare minore dell’oratorio, che venne dotato delle suppellettili necessarie. In questa occasione, probabilmente, la pala subì una ridipintura che ne modificò anche l’iconografia: vennero trasformate le figure della Madonna col Bambino nella specifica iconografia della Madonna del Carmine, grazie all’aggiunta degli scapolari e l’inserimento di San Simone Stock. Al tempo stesso il pittore dovette procedere anche ad una ridipintura dei volti dei personaggi sacri. Per la vicinanza tra i volti dei santi e alcune figure presenti nelle opere realizzate dalla bottega dei Ghirlanda, la critica ha ricondotto l’intervento a uno dei membri di quella famiglia e nello specifico, ad Ippolito, fratello del ben più famoso Agostino, pittore attivo a Massa e in Lunigiana proprio in quegli anni.
San Simone Stock era un carmelitano al quale la Madonna apparve consegnandogli lo scapolare e pronunciando le parole “Questo privilegio è per te e i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo”. Lo scapolare, in origine parte dell’abito monacale, è ora composto da due rettangoli di stoffa uniti da un nastro. Chi lo indossa manifesta la sua devozione a Maria.
La pala, venerata dalla comunità come Madonna del Carmine, è una delle poche pale rinascimentali del territorio ancora oggi al centro di una sentita devozione. Ogni anno, il 16 luglio, le celebrazioni in suo onore, durante le quali si perpetua la tradizione della distribuzione degli scapolari, richiamano un gran numero di fedeli.
L’opera fa parte dei seguenti Itinerari:
1° itinerario generale Dai monti al mare: pale d’altare in una terra di confine
4° itinerario tematico Il linguaggio delle pale d’altare: codici, iconografie e simboli
Per i personaggi rappresentati vedi qui sotto la mappa dell’opera:
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