Chiesa di San Giacomo, Lazfons

PROCESSI E CONTESTI

PROCESSI E CONTESTI

La chiesa viene menzionata per la prima volta in un documento del 1153 ma non vi sono indicazioni sulla forma della prima chiesa.
La volta a crociera con le chiavi di volta rotonde e il coro che termina in modo poligonale furono costruiti attorno al 1523. Solo pochi documenti sulla storia dell’edificio sono arrivati fino ai nostri giorni. Nel 1822 viene previsto un ampliamento della chiesa.
Dal 1855 al 1857, Josef von Stadl ampliò la chiesa di 9 m verso ovest. Durante i lavori furono rinnovati i trafori delle finestre a bifora e i contrafforti del resto dell’edificio e venne costruito un matroneo. Le superfici murarie erano strutturate in forme trilobate incassate e un timpano appuntito sorgeva sopra il portale ovest. Le strette finestre a bifora sui lati erano sormontate da timpani a gradini. L’ingresso alla galleria ovest era un’estensione a cinque lati sul lato nord. Sopra il portico a portale, una finestra rotonda sfondava il muro, e nel timpano c’era un’apertura a quadrifoglio che portava alla soffitta. Nel 1999, nella pietra di fondazione dell’edificio neogotico è stato trovato un documento cartaceo, purtroppo parzialmente leggibile, che inizia con “Anno Salutis MCCC […] / Festo Omnium Sanctorum”. In corrispondenza del k.k. Commissione Centrale nel 1858 (Conservatore Thinkhauser) fu riportato, tra l’altro, che l’ampliamento con una estensione sul lato anteriore, per quanto lo permetteva la planarità, e il restauro furono eseguiti nello “stile” della vecchia chiesa gotica.
Questo ampliamento della chiesa e la sua consacrazione sono considerati un prerequisito per l’elevazione di Lazfons a parrocchia, che ebbe luogo nel 1871.
L’ampliamento del cimitero fu completato e benedetto nel 1858 – questo era probabilmente l’ampliamento sul lato est. Nel 1895, è documentato un altro ampliamento del cimitero, che però era stato realizzato autonomamente, senza la necessaria richiesta – la Curia di Trento chiese successivamente un risarcimento. Nel 1984-85, il cimitero è stato ampliato con due file di tombe sul lato sud.
L’altare maggiore e le statue sono state pulite e ridipinte nel 1934 dal pittore Hermann Valtingojer.
La chiesa è stata restaurata nel 1907. Gli altari laterali sono stati spostati dal presbiterio dietro la balaustra. Il confessionale nella parte anteriore destra è stato rimosso. Alle pareti laterali della chiesa sono stati aggiunti dei pannelli di legno.
Nel 1938 il vecchio pulpito è stato rimosso e sostituito nel 1941 da uno nuovo creato da Karl Lazzeri – i bassorilievi in legno sono di Valentin Gallmetzer.
Nel 1969, la chiesa è stata rinnovata una seconda volta. È stata ritinteggiata sia all’interno che all’esterno ed è stato installato un impianto di riscaldamento ad aria calda. Il tetto è stato rinnovato – lastre di cemento sono state messe sul vecchio tetto di scandole. Il portico di fronte al portale principale è stato semplificato.
Nel 1970 è stata restaurata la canonica. Sono state montate nuove finestre e porte, è stato installato il riscaldamento centrale e sono stati rinnovati i pavimenti, il tetto e gli intonaci interni ed esterni.
Dal 1986 al 1990, sono stati fatti vari restauri e nuove acquisizioni.
Nel 1986 il cimitero è stato ampliato ed è stata acquistata la campana della Trinità – allo stesso tempo è stata corretta l’intonazione. La ditta Reinisch-Pirchner di Matreiam Brenner ha riparato completamente l’organo.
Nel 1992 è stata costruita la piccola cappella del cimitero. Il grande crocifisso che vi si trova oggi era fino ad allora collocata in un angolo del cimitero, tra il lato est e il lato sud.
L’architetto Albert Torggler di Merano ha curato il progetto di ampliamento nel 1999.
Nel 2000, l’altare maggiore è stato restaurato di nuovo – il bronzo dorato applicato in un secondo momento è stato rimosso ed è stata riportata alla luce la vecchia doratura, mentre si è deciso di mantenerne la colorazione. Nello stesso anno, il campanile è stato restaurato e la piazza della chiesa sistemata.
Nel 2012, nella cappella è stato benedetto un memoriale per i sacerdoti e i religiosi deceduti.
Nel 2019 è stato restaurato il “Cristo Nero”.

 

Progetto liturgico e programma iconografico

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