La propaganda al tempo della Prima guerra mondiale

Patriottismo e trionfalismo

Patriottismo e trionfalismo

In questa pagina abbiamo raccolto cartoline, manifesti e fotografie che ritraggono i soldati come eroi, forti e vincenti, che mostrano con orgoglio la potenza delle proprie armi, mentre il nemico viene visto come barbaro e crudele.

Sono qui presenti alcune delle tante fotografie inviate, o raccolte dal Maffi, in cui vengono ritratti i soldati che mostrano orgogliosi e fieri la potenza delle proprie armi. Le espressioni dei soldati, le loro pose e atteggiamenti trasmettono a chi le osserva un senso di sicurezza e invincibilità; le armi mostrate sono il frutto delle innovazioni tecnologiche e produttive nel campo della chimica, della siderurgia, della produzione di serie.

Nelle cartoline illustrate dell’Esercito italiano, mezzo economico e dall’ampia diffusione, il soldato è sempre ritratto in veste di eroe coraggioso e vincente, come il comandante a cavallo che guida la carica dei bersaglieri, o l’ufficiale ritratto da Romolo Tessari.

Il nemico crudele che deride il soldato italiano sconfitto è ben rappresentato dall’illustratore, fumettista e pittore  Attilio Mussino in “Non ti pare di rivivere i tempi del ’48?” e dal pittore, illustratore e cartellonista Renzo Ventura nella cartolina dal titolo “E dopo la guerra (?)”.

Come altre forme di espressione, anche le canzoni furono il mezzo di esaltazione patriottica. Nel fondo del cardinale Maffi si conserva, tra le altre, una canzone dell’agosto del 1818 dal titolo “Monte Grappa tu sei la mia Patria. Canzone dell’armata del Monte Grappa”, che abbiamo inserito in questo percorso per l’illustrazione particolarmente significativa che l’accompagna, in cui sono presenti molti elementi della propaganda trionfalista messa in campo soprattutto all’indomani della disfatta di Caporetto: vediamo infatti ergersi una figura sul Monte Grappa, accompagnata da un’aquila, mentre sventola in alto il vessillo della vittoria.

Anche la scuola durante la Grande guerra si trasformò in una macchina per il sostegno patriottico. Le materie insegnate cambiarono a tale scopo, proponendo programmi legati al tema del conflitto e discussioni legate all’attualità. L’obiettivo era far capire anche ai bambini cosa fossero la Patria, la guerra per Trento e Trieste, l’eroismo militare. Gli insegnanti avevano inoltre il compito di sorvegliare e segnalare i casi di bambini che si dimostrassero poco inclini a sostenere la guerra e lo sforzo patriottico. Nel fondo Maffi si conservano due fotografie che ritraggono due classi – una maschile e una femminile – della Scuola delle Suore di Carità della Ven. Bartolomea Capitanio di Montecatini, che, “a pro dei difensori dei nazionali diritti hanno dato saggio del loro amor patrio esplicando sul modesto teatrino l’infantile energia”. Le fotografie furono inviate all’Arcivescovo, come omaggio e ricordo, dal Comitato pro combattenti, costituito dalle signore di Montecatini.

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