Chiesa di San Marco Evangelista

Beni architettonici

Chiesa di San Marco Evangelista

chiesa parrocchiale
Via Tozzoli - Bastia (PG)
Parrocchia di San Marco Evangelista - Diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino
Regione ecclesiastica Umbria

Il nuovo complesso parrocchiale dedicato all’evangelista Marco è il segno eloquente di una comunità cristiana viva, attenta e protagonista delle dinamiche trasformative territoriali. Le necessità religiose e pastorali della seconda parrocchia di Bastia Umbria, grazie anche al reciproco ascolto tra gli uffici diocesani e l’amministrazione comunale, si fanno centrali nelle politiche di sviluppo della città, sia sul piano sociale che su quello edilizio. La nuova chiesa infatti si insedia in un vasto comparto inedificato oggetto di un’articolata pianificazione volta a superare la discontinuità urbanistica tra due quartieri periferici: il villaggio XXV Aprile e il quartiere Santa Lucia. I temi della “scissione” e della “frammentazione” urbana e relazionale, che come vedremo più avanti avranno un peso specifico nel concept progettuale del polo ecclesiale, sono due dei principali problemi che il piano attuativo del PRG denominato “San Marco” punta a risolvere; così come la carenza di adeguate strutture scolastiche e la mancanza di ampi spazi aggregativi, anch’esse necessità basilari che la politica di infrastrutturazione urbana mira a soddisfare. In questo mosaico di funzioni e desideri condivisi si sviluppa la progettazione del complesso parrocchiale il cui masterplan, per i caratteri dimensionali ambiziosi richiesti, è stato articolato in più lotti. Rimangono da realizzarsi gli ambienti destinati a locali di ministero pastorale (aule e salone comunitario) oltre che un blocco per la convivenza religiosa di consacrate che avrebbero dovuto prestare servizio in parrocchia. Il nuovo edificio di culto, completamente ultimato nelle parti architettoniche, è stato consacrato il 25 dicembre 2020 da mons Domenico Sorrentino, guida della diocesi dal 2005. La scelta del giorno di Natale per la celebrazione del rito di dedicazione supera tra l’altro la sola dimensione simbolica, diventa segno di speranza, un vero e proprio manifesto programmatico della missione della comunità, un “invito a rinascere” così come evidenziato dal vescovo Domenico il giorno della consacrazione della chiesa.

Caratteri architettonici

Le coordinate insediative del nuovo complesso parrocchiale sono dettate dalle complessità territoriali e sociali intrinseche all’urbanizzazione di un vasto “vuoto” tra due borgate consolidate da sempre sconnesse. Sebbene la topografia del lotto parrocchiale, un’area di 5.712 mq confinante con la via Guido Tozzoli, avrebbe favorito un naturale affaccio del sagrato e del fronte della chiesa su questa arteria stradale, l’organizzazione complessiva del polo parrocchiale segue inedite logiche spaziali. Via Tozzoli costituisce difatti il limite occidentale del quartiere Santa Lucia e l’ipotesi appena accennata di orientare il nascente polo ecclesiale su questo asse stradale non avrebbe politicamente privilegiato il villaggio XXV Aprile, l’altro quartiere della circoscrizione parrocchiale. Così le dinamiche compositive del complesso seguono traiettorie endogene, si rifanno esclusivamente alle previsioni infrastrutturali del vuoto urbano che avrebbe ospitato nuovi assi viari, parcheggi, edifici residenziali e una scuola primaria. La nuova chiesa con l’ampia manica di locali di ministero pastorale (oggi solo in parte realizzati) concorrono a definire la nuova polarità dell’area, attuando una sorta di “gioco di squadra” con gli altri servizi dal forte valore sociale posti nell’immediato intorno. Con questa strategia pianificatrice di equilibrio si realizza la “connessione” tra i due villaggi, che oggi risultano orbitali al nuovo “centro” con uguali distanze e proporzioni. Il sagrato attualmente non è servito da accessi carrabili diretti dalla rete viaria principale esistente. L’accessibilità è favorita da percorsi secondari, interni al vasto lotto come a “spingere” il più possibile la popolazione a fruire di uno spazio socialmente mai vissuto, a lasciare i flussi dell’ordinarietà alla scoperta di percorsi e spazi sconosciuti. Questi valori percettivi, carichi di trame simboliche, rimarranno saldi anche una volta attuate tutte le previsioni del PRG con la realizzazione di un lungo piazzale (attrezzato con percorsi ciclopedonali) in continuità assiale con il sagrato e il fronte principale dell’edificio sacro.

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Processi e contesti

Il storia ecclesiale della comunità di San Marco Evangelista ha inizio in un periodo di ripensamento complessivo della geografia diocesana. Nel 1986 la circoscrizione ecclesiastica di Assisi è unita alle diocesi vicine di Nocera Umbra-Gualdo Tadino acquisendo il titolo e la configurazione territoriale attuale[1]. Al vescovo Sergio Goretti, nominato nel 1980 quale ordinario della cattedra della città di San Francesco, spetta il compito di riformare e riorientare la vita pastorale e istituzionale delle tre comunità diocesane unite in un ente unico. Il nuovo assetto obbliga il prelato a rivedere anche la funzionalità delle infrastrutture parrocchiali esistenti attuandone un potenziamento in rapporto a nuovi parametri dimensionali e a particolari bisogni sociali. Bastia Umbra, il centro urbano più popoloso dopo Assisi, proprio per i suoi dati demografici al tempo come oggi ancora in fase di crescita[2], entra immediatamente in queste dinamiche di rinnovamento infrastrutturale. L’urbanizzazione dei comparti occidentali del centro cittadino spinge mons Goretti a istituire il 23 gennaio 1987 una nuova parrocchia intitolata all’evangelista Marco. Ciononostante la neonata circoscrizione, priva di una specifica identità e di un proprio patrimonio immobiliare, rimane solo sulla carta. Tutta la comunità bastiola (residente in centro e in periferia) continua a frequentare i locali della chiesa di San Michele Arcangelo, la storica parrocchia cittadina (già oggetto di un complesso processo di ampliamento avvenuto tra il 1955 e il 1962[3]). La programmata autonomia parrocchiale è effettivamente acquisita nel 2012 con la locazione di un immobile in piazza XXV Aprile; un luogo posto al piano terra di un fabbricato residenziale che consente finalmente l’avvio effettivo della vita ecclesiale e liturgica della parrocchia. Tuttavia questo spazio, che con l’aiuto delle famiglie dei quartieri Santa Lucia e XXV Aprile è reso decoroso e “abitabile”, è fin da subito avvertito come precario e provvisorio. Le necessità pastorali e i desideri degli abitanti dei due quartieri sollecitano il parroco don Franco Santini ad intraprendere un complesso iter amministrativo ed edilizio che impegnerà il suo ministero per dieci anni.

 

[1] La diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino è istituita il 30 settembre 1986 con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi

[2] Dai dati del censimento ISTAT nel 1987 la città contava 15.670 abitanti; nel 2017 21.784.

[3] Per approfondimenti si rimanda a: https://it.cathopedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Michele_Arcangelo_(Bastia_Umbra)

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Progetto liturgico e programma iconografico

La progettazione nel suo complesso risente in maniera palpabile del tema considerato “ispiratore” dal gruppo di lavoro e in particolare dall’arch. Coletti (capofila): il cammino del Popolo d’Israele verso la terra promessa. Da questo riferimento veterotestamentario discendono le principali scelte compositive ed espressive che superano le sole accezioni architettoniche. La ricerca teologica di “quanto promesso al Popolo eletto” così come la riflessione condotta sulla “scoperta dell’inatteso”, aspetti già introdotti nei paragrafi precedenti, si rivestono di significati molteplici che toccano diversi ambiti della “paradossale” dimensione della chiesa-edificio. Il primo di essi è sicuramente quello ecclesiologico: le comunità di due quartieri diversi chiamate al medesimo cammino di vita e di fede in spazialità nuove; a questo si aggiungono le dimensioni escatologiche e sacramentali. L’edificio sacro punta a farsi medium dell’azione liturgica, punta a essere “eccentrico” non per finalità proprie (estetiche) ma per ridare alla comunità sacramentale la sua “costituita eccentricità” (F. Magnani). A partire da questa esigenza che l’edificio si fa presenza eloquente nel paesaggio, elemento “emergente” (la verticalità dei prospetti), capace di incuriosire e attrarre, di sollecitare l’andare e il fermarsi. Tali azioni attrattive, già incentivate dallo skyline della chiesa, verranno perpetuate dal futuro lungo sagrato (oggi occupato da colture) pensato come «il deserto che il popolo d’Israele ha attraversato “Dio fece deviare il popolo per la strada del deserto verso il Mar Rosso. Gli israeliti, armati, usciranno dalle terre d’Egitto” (Es.13-18)». L’iconografia dell’Esodo continua ad essere il perno compositivo del portico d’ingresso visto come «una tenda capace di dare riparo dalle insidie del peccato»; così come la “spaccatura” della facciata principale della chiesa, costituita dalla giustapposizione di due blocchi distinti, «ricorda il passaggio attraverso le acque del Mar Rosso “Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra” (Es. 14-22)» (dalla Relazione di progetto).

Approfondisci
  • Istituzione canonica della parrocchia [23 gennaio 1987]
  • Acquisizione lotto parrocchiale [12 dicembre 2013]
  • Approvazione progetto preliminare dagli organismi della CEI [novembre 2015]
  • Approvazione progetto artistico dagli organismi della CEI [febbraio 2016]
  • Approvazione progetto esecutivo dagli organismi della CEI [novembre 2016]
  • Pubblicazione manifestazione interesse appalto lavori [maggio 2017]
  • Celebrazione Posa prima pietra [8 ottobre 2017]
  • Rilascio titolo abilitativo [14 novembre 2017]
  • Inizio lavori [31 gennaio 2018]
  • Fine lavori [14 dicembre 2020]
  • Rito di dedicazione altare e chiesa [25 dicembre 2020]
  • Pianta aula liturgica, sagoma interna [lunghezza massima 31,80 m ca, larghezza massima 34,50 m ca]
  • Cappella feriale, sagoma interna [lunghezza 13,80 m, larghezza 8,45 m, altezza 4,40 m]
  • Area presbiterale [altezza 4,70 cm]
  • Campanile [altezza 24,50 m ca]
  • Portale [altezza 6,70 m, larghezza 3,45m]

Ruoli e professionalità

Cronologia

  • Istituzione canonica della parrocchia [23 gennaio 1987]
  • Acquisizione lotto parrocchiale [12 dicembre 2013]
  • Approvazione progetto preliminare dagli organismi della CEI [novembre 2015]
  • Approvazione progetto artistico dagli organismi della CEI [febbraio 2016]
  • Approvazione progetto esecutivo dagli organismi della CEI [novembre 2016]
  • Pubblicazione manifestazione interesse appalto lavori [maggio 2017]
  • Celebrazione Posa prima pietra [8 ottobre 2017]
  • Rilascio titolo abilitativo [14 novembre 2017]
  • Inizio lavori [31 gennaio 2018]
  • Fine lavori [14 dicembre 2020]
  • Rito di dedicazione altare e chiesa [25 dicembre 2020]

Dimensioni architettoniche

  • Pianta aula liturgica, sagoma interna [lunghezza massima 31,80 m ca, larghezza massima 34,50 m ca]
  • Cappella feriale, sagoma interna [lunghezza 13,80 m, larghezza 8,45 m, altezza 4,40 m]
  • Area presbiterale [altezza 4,70 cm]
  • Campanile [altezza 24,50 m ca]
  • Portale [altezza 6,70 m, larghezza 3,45m]
Autore della scheda
Arch. Giuseppe Giccone

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