Chiesa della Resurrezione di Nostro Signore

Beni architettonici

Chiesa della Resurrezione di Nostro Signore

chiesa parrocchiale
Varignano - Viareggio (LU)
Parrocchia della Resurrezione di Nostro Signore - Diocesi di Lucca
Regione ecclesiastica Toscana

L’iniziativa della CEI “Percorsi Diocesani”, ovvero tre concorsi paralleli banditi dalle diocesi di Monreale, Forlì_Bertinoro e Lucca con il supporto del Servizio Nazionale per l’edilizia di culto[1], diventa l’occasione per dotare il Varignano, quartiere periferico della città di Viareggio, di un nuovo complesso parrocchiale in sostituzione di un edificio ormai degradato. La parrocchia della Resurrezione di Nostro Signore era stata eretta nel 1975 dall’arcivescovo di Lucca mons. Giuliano Agresti (1973-1990) e l’omonima chiesa era stata inaugurata nel 1985. L’edificio, già agli inizi del 2000, presentava problemi statici e di abitabilità, dovuti al rapido deterioramento dei materiali da costruzione utilizzati.  Nel 2014 l’arcivescovo Benvenuto Italo Castellani (2005-2019), avvia un attento confronto con la comunità parrocchiale, fortemente legata alla chiesa storica del quartiere, sulla decisione di ristrutturare l’edificio o ricostruirne uno nuovo. Il dibattito ha fornito ai parrocchiani l’occasione di condividere memorie e la decisione di procedere verso la costruzione di un nuovo complesso ha consentito alla comunità di maturare ulteriori aspettative e necessità. Nello stesso anno la parrocchia viene inserita nel progetto sperimentale della CEI “Percorsi Diocesani” e il 16 gennaio viene stabilito l’inizio del processo edilizio, con un incontro indetto da mons. Castellani alla presenza del sindaco di Viareggio, del responsabile del Servizio Nazionale per l’edilizia di culto, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, degli organismi diocesani coinvolti e di alcuni rappresentanti della comunità parrocchiale. Il concorso per la costruzione del nuovo complesso è stato organizzato secondo le indicazioni della CEI, attraverso un bando che stabiliva una partecipazione ristretta a 40 professionisti invitati a livello nazionale e una valutazione in due fasi. Dopo il concorso, vinto dallo studio TAMassociati di Venezia, è iniziato un periodo di confronto tra la committenza e i progettisti vincitori per approfondire i dettagli del progetto da presentare al Comitato per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell’edilizia di culto della CEI, che ha espresso parere favorevole al progetto esecutivo il 24 maggio 2016. Nel mese di settembre 2017 viene demolito il vecchio edificio. I lavori per la costruzione del nuovo complesso parrocchiale iniziano il 27 dicembre 2017 e vengono conclusi due anni dopo, con la celebrazione di dedicazione della chiesa avvenuta l’8 giugno 2019, presieduta da mons. Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca dal gennaio dello stesso anno, concelebrata dal parroco don Marcello Brunini.

 

[1] Per approfondimenti:

https://bce.chiesacattolica.it/2014/06/16/percorsi-diocesani-3/

Caratteri architettonici

La nuova chiesa della Resurrezione di Nostro Signore, caratterizzata da una sobrietà costruttiva che rispecchia il quartiere dove è collocata, si compone di volumi semplici e percorsi lineari. Come affermato dai progettisti dello studio TAMassociati di Venezia, le scelte progettuali rifuggono ogni tipo approccio “monumentale”, inadatto alla storia del luogo e mettono l’accento sui caratteri di “solidarietà” ed “accoglienza” che hanno caratterizzato da sempre la vita di questa parrocchia e dell’intero quartiere. I locali per le attività pastorali e l’aula liturgica, distinti in due volumi separati, sono collegati da un unico basamento che definisce anche gli spazi esterni del sagrato e della corte interna, che diventano spazi aperti di incontro per tutta la comunità. L’edificio di culto è costituito da due volumi puri di diverse dimensioni che si innestano e si sovrappongono. Il volume inferiore, alto circa 4,60 metri e rivestito in intonaco bianco, è articolato in modo da lasciar percepire, dall’esterno, le aree dedicate al battistero e alla penitenzieria, posizionate rispettivamente a destra e a sinistra dell’ingresso principale. Al centro è collocato il portale ligneo, con le maniglie in ferro lavorate dall’artista Marcello Chiarenza, inizialmente non previste nel progetto preliminare e inserite nel corso dei lavori, poste ai lati dell’inserto che rappresenta una croce. La maniglia sulla destra richiama l’albero della vita, quella sulla sinistra l’albero di melograno, simbolo della Chiesa. Sul volume bianco orizzontale si innalza il secondo volume rivestito in intonaco grigio rigato, che raggiunge un’altezza di circa 10 metri, suggerendo la separazione tra aula liturgica, a doppia altezza, e navata laterale, ad un solo livello, affiancata da un corridoio coperto che conduce all’accesso secondario e ai locali di ministero pastorale. Il progetto preliminare prevedeva, per il volume superiore, un ampio pannello centrale che racchiudeva una serie di aperture circolari posto in corrispondenza del portale. In corso d’opera è stato inserito un unico inserto lineare color oro. Il campanile, in posizione avanzata rispetto alla facciata, a pianta quadrata e copertura piana, è costituito da due setti in cemento armato recuperati dall’edificio preesistente che sorreggono il castello con otto campane disposte su tre linee.

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Processi e contesti

Il quartiere Varignano, situato nella periferia orientale di Viareggio, si è sviluppato dopo la seconda Guerra Mondiale ed è compreso tra il canale Burlamacca e le ferrovie Viareggio-Pisa e Viareggio-Livorno. La presenza di numerosi assi infrastrutturali ha dato origine a una maglia irregolare con diverse tipologie abitative. Venivano definiti “varignani” i luoghi di approdo e di passaggio: il Varignano nasce sulla sponda sud del suddetto canale come piccolo borgo di approdo e passaggio dal mare verso il lago di Massaciuccoli. Il toponimo si estende successivamente a designare l’intero quartiere meridionale dell’area. Tra gli anni ’60 e ’70 il quartiere era per lo più degradato, urbanizzato in parte da modeste abitazioni e in parte da condomini popolari in cemento armato, con la presenza, in alcune aree, di fabbriche e piccoli cantieri navali, che lo trasformano in quartiere operaio. A partire dagli anni ’80, con l’arrivo di numerosi stranieri, si è sviluppato un incremento abitativo che ha generato una grande diversità sociale e culturale. Il territorio del quartiere apparteneva alla parrocchia di Sant’Antonio per poi diventare curateria autonoma nel 1969. Nel 1975, l’ordinario diocesano del tempo, mons. Giuliano Agresti (1973-1990), costituisce la parrocchia della Resurrezione di Nostro Signore e nel 1985 viene inaugurata l’omonima chiesa, su progetto dell’architetto Pierludovico Rupi di Arezzo supportato dal professor Franco Anichini. L’edificio di culto, conosciuto storicamente come “chiesa verde”, richiamava nelle sue forme un capannone industriale tipico dei vicini cantieri navali. Le sedute, disposte a teatro, erano attraversate da un percorso diagonale che collegava l’ingresso all’area presbiteriale. Gli elementi iconici erano l’affresco posizionato alle spalle dell’altare e il grande crocifisso. Tale spazio era utilizzato anche come luogo di incontro per le assemblee della comunità.

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Progetto liturgico e programma iconografico

La definizione dell’impianto liturgico della nuova chiesa della Resurrezione di Nostro Signore è l’esito della collaborazione tra i progettisti dello studio TAMassociati, il liturgista Alessandro Toniolo, l’artista Marcello Chiarenza, la committenza e la comunità parrocchiale. L’impianto liturgico è stato dunque pensato come programma unitario nella progettazione dell’edificio. L’aula liturgica ha una pianta rettangolare con assetto longitudinale, orientato verso l’area presbiteriale, conclusa dalla grande vetrata blu, opera del maestro Chiarenza. L’assemblea dei fedeli si dispone in modo uniforme tra aula liturgica e navata laterale, con quattro file di banchi realizzati con il recupero di alcuni elementi delle panche della chiesa preesistente. Le due file di banchi poste alle estremità dell’aula sono orientate verso il presbiterio, rivolgendosi verso l’ambone e la sede, che si protraggono verso il popolo celebrante.

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  • Seminario di sopralluogo presso il sito prima fase del concorso [9 gennaio 2015]
  • Scadenza consegna elaborati prima fase del concorso [4 marzo 2015]
  • Esito prima fase del concorso [9-11 marzo 2015]
  • Sopralluogo presso il sito seconda fase del concorso [16 aprile 2015]
  • Esito seconda fase del concorso [luglio 2015]
  • Cerimonia di premiazione del progetto vincitore [26 settembre 2015]
  • Approvazione del progetto da parte del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [24 maggio 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [27 marzo 2017]
  • Demolizione chiesa preesistente [settembre 2017]
  • Consegna del cantiere e inizio lavori [4 dicembre 2017]
  • Fine lavori e consegna alla comunità [8 giugno 2019]
  • Pianta aula liturgica [lunghezza 26,30 m ca, larghezza 25,70 m ca]
  • Interno aula liturgica [altezza 6,64 m ca]
  • Pianta cappella feriale [lunghezza 9,72 m ca, larghezza 6,65 m ca]
  • Interno cappella feriale [altezza 3,16 m ca]
  • Prospetto principale [altezza 10,00 m ca]
  • Campanile [altezza 18,00 m ca]

Ruoli e professionalità

Cronologia

  • Seminario di sopralluogo presso il sito prima fase del concorso [9 gennaio 2015]
  • Scadenza consegna elaborati prima fase del concorso [4 marzo 2015]
  • Esito prima fase del concorso [9-11 marzo 2015]
  • Sopralluogo presso il sito seconda fase del concorso [16 aprile 2015]
  • Esito seconda fase del concorso [luglio 2015]
  • Cerimonia di premiazione del progetto vincitore [26 settembre 2015]
  • Approvazione del progetto da parte del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [24 maggio 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [27 marzo 2017]
  • Demolizione chiesa preesistente [settembre 2017]
  • Consegna del cantiere e inizio lavori [4 dicembre 2017]
  • Fine lavori e consegna alla comunità [8 giugno 2019]

Dimensioni architettoniche

  • Pianta aula liturgica [lunghezza 26,30 m ca, larghezza 25,70 m ca]
  • Interno aula liturgica [altezza 6,64 m ca]
  • Pianta cappella feriale [lunghezza 9,72 m ca, larghezza 6,65 m ca]
  • Interno cappella feriale [altezza 3,16 m ca]
  • Prospetto principale [altezza 10,00 m ca]
  • Campanile [altezza 18,00 m ca]
Autore della scheda
Arch. Lorella Palumbo

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