La chiesa di San Gaetano Catanoso è stata la prima, in Italia, ad essere costruita su un terreno confiscato alla ‘ndrangheta. Nel 2003 la diocesi di Oppido Mamertina_Palmi ha richiesto e ottenuto dal Comune di Gioia Tauro alcuni beni confiscati alle organizzazioni mafiose, tra i quali un terreno per la realizzazione di un complesso parrocchiale e l’ex “Palazzo Molè”, diventato sede degli uffici della Caritas diocesana e centro del laicato. Il piano regolatore prevedeva per questa zona della città diverse ipotesi di sviluppo urbanistico e, soprattutto, la presenza del grande porto commerciale aveva innescato, a partire dagli anni ’90, una grande migrazione dai paesi limitrofi, con la conseguente realizzazione di diverse residenze per gli operatori portuali. Si era creata, così, una vasta zona “dormitorio”, priva di spazi per aggregazione, e la parrocchia di San Francesco di Paola era a servizio di circa 10.000 abitanti. In un contesto difficile come quello di Gioia Tauro, la Chiesa di Oppido_Palmi, sempre più coinvolta nelle azioni civili e fonte di ispirazione al bene comune, già da tempo aveva scelto di supportare la comunità della Piana, promuovendo una cultura alternativa a quella mafiosa. Don Luciano Bux, al suo ingresso in diocesi, aveva trovato una Chiesa fortemente presente sul territorio, grazie anche all’impegno del predecessore mons. Domenico Crusco (1991 – 1999). Eletto vescovo, mons. Bux (2000 – 2011) sceglie di proseguire il cammino verso la liberazione contrapponendo ai simboli di potere della ‘ndrangheta, il potere di nuovi segni, tra cui l’utilizzo della legge n. 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie. Nel 2005 viene eretta la parrocchia di San Gaetano Catanoso, santo calabrese canonizzato il 23 ottobre dello stesso anno da Papa Benedetto XVI, il cui territorio viene ricavato dalla parte orientale di quello della parrocchia di San Francesco di Paola. Anche la scelta del Santo titolare è un forte segno, un prete calabrese impegnato nella lotta contro le mafie e contro l’ignoranza, attraverso l’educazione e l’evangelizzazione. L’iter per la realizzazione del progetto architettonico inizia nel 2007, con l’affidamento diretto dell’incarico da parte del vescovo Luciano Bux all’architetto Paolo Zermani. La costruzione del complesso inizia nel 2010 e dopo un lungo e difficoltoso processo edilizio, il 20 ottobre 2017 l’edificio di culto viene consegnato alla comunità, con celebrazione di dedicazione presieduta da mons. Francesco Milito, vescovo della diocesi di Oppido Mamertina_Palmi dal 2012.[1] L’imponente struttura della chiesa diventa simbolo riconoscibile di un’area senza una forte identità e la realizzazione dei locali parrocchiali rappresenta un chiaro segnale di risposta alla pedagogia criminale, con l’obiettivo di intercettare i ragazzi prima che entrino in contatto con la criminalità organizzata, fornendo loro ampi spazi di aggregazione dei quali la vasta area risulta priva.
[1]Per approfondimenti:
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/gioia-tauro-chiesa-in-terra-confiscata-sar-luogo-santo
Caratteri architettonici
La chiesa, progettata dall’architetto Paolo Zermani, si affaccia su un ampio sagrato ed è inclinata rispetto alla via principale – strada Provinciale 1 – di 30°; l’abside è rivolta verso est. Il fronte dell’edificio presenta una grande struttura porticata a tutta altezza, rivisitazione contemporanea di un protiro sostenuto da due setti, richiamando un tempio in antis, per omaggiare le origini della città magno-greca. Con una lieve pendenza il sagrato raccorda il piano del portico con la quota stradale. La facciata, alta 16,50 metri, è definita da due setti laterali e scandita da due grandi pilastri simmetrici rispetto al centro. Il portone di ingresso, stretto e alto, taglia la facciata in modo inconsueto e il colore grigio scuro contrasta in maniera netta con l’intonaco bianco che riveste tutto l’edificio. L’intero complesso è formato dall’accostamento di parallelepipedi, che richiamano grandi parti di basamento di un tempio, traslati l’uno rispetto all’altro in direzione longitudinale, a seguire la forma trapezoidale dell’area. Accanto all’aula liturgica – posizionata nel blocco principale e di altezza maggiore – si trovano, nel secondo blocco, il battistero, la cappella feriale, la sacrestia e la casa canonica. Il progetto dell’architetto Zermani prevedeva anche un terzo parallelepipedo, di altezza inferiore, dedicato alle funzioni pastorali e affiancato al blocco della canonica, non realizzato. I locali per le attività pastorali sono attualmente collocati al piano seminterrato del complesso.
Processi e contesti
L’iter per la costruzione del complesso è stato lungo e non privo di impedimenti. Il terreno è stato sequestrato il 27 marzo 1984, confiscato il 7 aprile 1994 al clan dei Piromalli e assegnato al comune il 26 aprile 1999. Per anni è stato abbandonato finché il vescovo Luciano Bux decide di farne richiesta per erigere una nuova parrocchia, vista la grande espansione urbanistica della periferia est e la favorevole posizione geografica, centrale e raggiungibile da tutta la Piana. La parrocchia di San Gaetano Catanoso, istituita nel 2005 e affidata al parroco don Pasquale Galatà fino al 2015, ottiene il riconoscimento giuridico da parte dello Stato con decreto del 2006. Subito dopo l’istituzione, la parrocchia viene dotata di una struttura geodetica posizionata sul terreno confiscato, definita quasi immediatamente “chiesa-tenda”, che ha ospitato le funzioni religiose dal 2005 fino al 19 ottobre 2017. La tensostruttura era stata acquistata dalla diocesi nel 1996 ed installata a Palmi fino al 2003, anno in cui veniva consacrata una nuova chiesa per la Parrocchia della Santa Famiglia[2], per poi essere trasferita a Gioia Tauro in attesa della realizzazione del nuovo complesso. All’interno della “chiesa-tenda” erano stati ricavati diversi spazi, tra cui un’ampia aula, la sacrestia, due aule per il catechismo, l’ufficio del parroco e i bagni.
[2] Per approfondimenti: http://banchedati.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=39001
- Arch. Paolo Zermani [Zermani Associati] - progettazione architettonica, altare, ambone, sede
- Ing. Paolo Martino - progettazione strutturale e direzione lavori
- Rosario Morabito - impianti elettrici
- Ing. Antonio Latella - impianti termoidraulici
- Ing. Sebastian Ragonese - coordinatore della sicurezza
- Sottoscrizione incarico progettazione architettonica e opere d’arte arch. Zermani [febbraio 2007]
- Approvazione del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [luglio 2010]
- Rilascio titolo abilitativo [aprile 2010]
- Posa della prima pietra [20 settembre 2010]
- Consegna del cantiere e inizio lavori [dicembre 2010]
- Fine lavori chiesa e canonica [8 giugno 2018]
- Consegna alla comunità e dedicazione [20 ottobre 2017]
- Pianta, sagoma esterna [lunghezza 47,70 m ca, larghezza 16,20 m ca]
- Interno aula liturgica [altezza 15,50 m ca]
- Pianta cappella feriale [lunghezza 13,00 m ca, larghezza 6,60 m ca]
- Interno cappella feriale [altezza 9,10 m ca]
- Prospetto principale [altezza 16,50 m ca]
Ruoli e professionalità
- Arch. Paolo Zermani [Zermani Associati] - progettazione architettonica, altare, ambone, sede
- Ing. Paolo Martino - progettazione strutturale e direzione lavori
- Rosario Morabito - impianti elettrici
- Ing. Antonio Latella - impianti termoidraulici
- Ing. Sebastian Ragonese - coordinatore della sicurezza
Cronologia
- Sottoscrizione incarico progettazione architettonica e opere d’arte arch. Zermani [febbraio 2007]
- Approvazione del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [luglio 2010]
- Rilascio titolo abilitativo [aprile 2010]
- Posa della prima pietra [20 settembre 2010]
- Consegna del cantiere e inizio lavori [dicembre 2010]
- Fine lavori chiesa e canonica [8 giugno 2018]
- Consegna alla comunità e dedicazione [20 ottobre 2017]
Dimensioni architettoniche
- Pianta, sagoma esterna [lunghezza 47,70 m ca, larghezza 16,20 m ca]
- Interno aula liturgica [altezza 15,50 m ca]
- Pianta cappella feriale [lunghezza 13,00 m ca, larghezza 6,60 m ca]
- Interno cappella feriale [altezza 9,10 m ca]
- Prospetto principale [altezza 16,50 m ca]