Chiesa di San Vincenzo

Beni architettonici

Chiesa di San Vincenzo

chiesa sussidiaria
Polla (SA)
Parrocchia di Santi Pietro Apostolo e Benedetto - Diocesi di Teggiano - Policastro
Regione ecclesiastica Campania

La nuova chiesa di San Vincenzo a Polla, comune posto al confine nord-orientale della diocesi, è stata ricostruita sull’area dove era collocata l’omonima cappella risalente agli anni Trenta del Novecento, diventata nel tempo fatiscente. La cappella preesistente, dedicata a San Vincenzo e Santa Teresa del Bambin Gesù, era stata progettata dal futurista di origini pollesi Giuseppe Luigi Stabile e realizzata su via Luigi Curto, come luogo di culto a servizio delle aree periferiche del paese, essendo le chiese più grandi situate nel centro storico e nel vicino Villaggio San Pietro. Le varie trasformazioni che ha subito l’edificio negli anni Cinquanta ne hanno successivamente modificato l’assetto razionalista. In seguito allo sviluppo urbanistico degli anni Settanta, le aree circostanti sono state completamente edificate e dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, sul terreno adiacente la cappella, è stata costruita una palazzina, sede della polizia municipale, la cui area di parcheggio affiancava il fronte orientale dell’edificio di culto. La scarsa manutenzione della piazza e dell’edificio pubblico e la compromessa struttura della cappella conferivano all’intera area, ormai diventata una delle centrali del paese, un aspetto degradato. L’edificio di culto si trovava nella circoscrizione della parrocchia dei Santi Pietro Apostolo e Benedetto, che era ormai a servizio di oltre 5000 abitanti e le dotazioni spaziali dell’omonima chiesa parrocchiale, situata nel Villaggio San Pietro, non erano più adeguate alle esigenze della comunità. La parrocchia necessitava, quindi, di ulteriori spazi sussidiari per le celebrazioni, in aggiunta alle strutture di cui già disponeva. Le suddette circostanze hanno portato il parroco don Paolo Longo e le Autorità comunali, a definire un progetto più ampio di riqualificazione dell’area circostante la cappella di San Vincenzo, che comprendeva la ricostruzione con ampliamento dell’edificio, il cui ingresso veniva previsto sulla piazza Risorto, non più dedicata ai soli parcheggi ma anche, in parte, al sagrato della chiesa. Il 2 luglio 2013 la diocesi di Teggiano_Policastro ha presentato la richiesta di contributo alla Conferenza Episcopale Italiana per la realizzazione della nuova chiesa. Dopo un iter durato circa tre anni, il 19 ottobre 2016 il Comitato per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell’edilizia di culto della CEI ha espresso parere favorevole al progetto esecutivo firmato dall’arch. Carmen Stabile e dall’ing. Giuseppe Curcio. I lavori per la costruzione dell’edificio sono durati circa due anni e il 2 luglio 2019 la chiesa è stata aperta al culto con una celebrazione solenne presieduta da mons. Antonio De Luca, vescovo della diocesi Teggiano_Policastro dal 2011, concelebrata dal parroco don Paolo Longo.

Caratteri architettonici

Per la composizione architettonica della nuova chiesa, i progettisti hanno voluto ispirarsi al razionalismo dell’edificio preesistente, richiamandone le forme dei volumi puri incastonati tra loro. L’edificio è composto da due parallelepipedi sfalsati, di altezze diverse, cui si affianca un terzo volume più basso che termina in un portico affacciato su un’ampia corte aperta. Le diverse altezze lasciano percepire dall’esterno la presenza delle distinte funzioni ospitate all’interno. Il parallelepipedo più alto, con terminazione absidale, accoglie la navata principale; il parallelepipedo affiancato, e traslato, ospita la piccola navata laterale con il tabernacolo e la zona battesimale; il volume più basso, incastrato rispetto al precedente, accoglie la penitenzieria e la sacrestia. Il parallelepipedo dove è attualmente collocata la penitenzieria riprende le forme della preesistenza degli anni Trenta del futurista Stabile.

Il ribaltamento dell’assetto della cappella preesistente (nord-ovest – sud-est con entrata su via Curto), con la conseguente collocazione del presbiterio attuale a nord-ovest, ha determinato il posizionamento dell’ingresso sul fianco laterale, prospicente la piazza, divenuto il fronte principale dell’edificio. Poco più avanti rispetto alla facciata principale è collocato il campanile, alto circa 10 metri, con pianta cruciforme. È rastremato verso l’alto e ospita, nel setto a destra, un’apertura che accoglie due campane. Anche per la forma del campanile i progettisti si sono ispirati all’originario disegno di Stabile, non realizzato. Il fronte principale, alto circa 7 metri, presenta sul coronamento una serie di piccoli riquadri ciechi ed è articolato dalla presenza di una vetrata centrale nella quale si innesta la bussola di ingresso con doppia porta: vetrata verso l’aula e lignea verso la piazza. La riconoscibilità dell’edificio dalle forme semplici rispetto al contesto è affidata al rivestimento in cemento bianco di tutti i prospetti, che ne evidenzia i volumi all’interno di un’area senza forte identità.

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Processi e contesti

La prima cappella dedicata a San Vincenzo e S. Teresa del Bambin Gesù è stata progettata nel 1938 dal futurista pollese Giuseppe Luigi Stabile su incarico della Badia Benedettina della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni. Il progettista, nonostante non avesse mai conseguito una laurea in architettura, aveva progettato diversi edifici. Era soprattutto un disegnatore ed era stato definito “architecnico” dall’amico Filippo Tommaso Marinetti. Stabile è morto a Polla nel 2004 all’età di 103 anni e la sua memoria è rimasta viva nella comunità pollese. Il progetto originario della cappella prevedeva un’unica navata con un transetto trasversale e ingresso su via Luigi Curto. L’edificio era composto da volumi puri incisi da tagli sui prospetti e sul soffitto che indirizzavano la luce naturale verso i poli liturgici. L’opera era realizzata in calcestruzzo armato e su un pilastro era visibile l’iscrizione: “Il munifico commendatore Gino Baldi di Firenze dono, MCMXXXVIII, anno XV. Realizzazione Stabile.” Il prospetto ovest era affiancato da un portico su pilastri. Poco distante dal lato opposto era previsto un campanile formato da due alti setti perpendicolari intersecati da un setto trasversale, a ricordare una croce. Il campanile non fu mai realizzato e la copertura della cappella, prevista piana, venne realizzata a spioventi. L’edificio era stato costruito in tangenza rispetto a via Curto, nei pressi della strada Statale 19, ovvero l’infrastruttura che collega il paese con Eboli (a nord) e Sala Consilina (a sud), come luogo di culto a servizio delle aree allora periferiche, in quanto le chiese principali erano situate nel centro storico e nel vicino Villaggio San Pietro. Negli anni Cinquanta l’edificio ha subito diverse modifiche che ne hanno reso quasi irriconoscibile il progetto originario. Nel tempo l’insediamento abitativo del paese si è sviluppato in direzione della SS 19 fino ad inglobare anche l’area della cappella, che, dopo gli anni Settanta, si è trovata in una posizione quasi centrale rispetto alle aree urbanizzate.

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Progetto liturgico e programma iconografico

L’attuale conformazione dell’impianto liturgico è l’esito della collaborazione tra i progettisti Carmen Stabile e Giuseppe Curcio, il liturgista don Angelo Fiasco, l’artista Antonio Tortorella, la committenza, l’ufficio tecnico diocesano e gli organismi della CEI. Il progetto realizzato prevede la collocazione dell’area presbiteriale in prossimità della parete curva, a conclusione della navata principale e dell’area battesimale in uno spazio proprio, come terminazione della navata laterale, a fianco dell’ingresso.

L’assemblea è disposta frontalmente rispetto all’altare, secondo due colonne di banchi orientate verso il presbiterio, nella navata principale, e una terza colonna, in corrispondenza della navata laterale, orientata verso il tabernacolo. La direzionalità predominante è segnalata anche dalla trama del pavimento.

La prima proposta inviata al Servizio per l’edilizia di culto della CEI è stata oggetto di un completo ridisegno. Il presbiterio, secondo lo schema iniziale, era posto frontalmente rispetto all’ingresso principale, su un’unica pedana rialzata di 15 centimetri dalla quota dell’aula. Sulla pedana presbiteriale erano collocati l’altare (frontale rispetto all’ingresso), la sede (a destra dell’altare), l’ambone (a sinistra dell’altare) e il tabernacolo (sull’estremità destra della pedana). L’assemblea era disposta su tre colonne di banchi orientati verso il presbiterio. Il fonte battesimale era collocato in prossimità della parete curva. In seguito ad un esito negativo da parte del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI l’impianto liturgico ha subito una modifica sostanziale che ha determinato la configurazione attuale.

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  • Sottoscrizione incarico di progettazione architettonica [2015]
  • Approvazione del progetto esecutivo da parte del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [19 ottobre 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [15 giugno 2017]
  • Consegna del cantiere e inizio lavori [28 luglio 2017]
  • Fine lavori [1 luglio 2019]
  • Consegna alla comunità [2 luglio 2019]
  • Pianta, navata principale [lunghezza 14,50 m ca, larghezza 7,40 m ca]
  • Pianta, navata secondaria [lunghezza 13,80 m ca, larghezza 5,40 m ca]
  • Interno, navata principale [altezza 6,00 m ca]
  • Interno, navata secondaria [altezza 5,00 m ca]
  • Prospetto principale [altezza 7,00 m ca]
  • Campanile [altezza 10,00 m ca]

Ruoli e professionalità

Cronologia

  • Sottoscrizione incarico di progettazione architettonica [2015]
  • Approvazione del progetto esecutivo da parte del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [19 ottobre 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [15 giugno 2017]
  • Consegna del cantiere e inizio lavori [28 luglio 2017]
  • Fine lavori [1 luglio 2019]
  • Consegna alla comunità [2 luglio 2019]

Dimensioni architettoniche

  • Pianta, navata principale [lunghezza 14,50 m ca, larghezza 7,40 m ca]
  • Pianta, navata secondaria [lunghezza 13,80 m ca, larghezza 5,40 m ca]
  • Interno, navata principale [altezza 6,00 m ca]
  • Interno, navata secondaria [altezza 5,00 m ca]
  • Prospetto principale [altezza 7,00 m ca]
  • Campanile [altezza 10,00 m ca]
Autore della scheda
Arch. Lorella Palumbo

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