Chiesa di Sant’Antonio di Padova

Beni architettonici

Chiesa di Sant’Antonio di Padova

chiesa parrocchiale
Piazza Giovanni XXIII - Nova Siri (MT)
Parrocchia di S. Antonio di Padova - Diocesi di Tursi - Lagonegro
Regione ecclesiastica Basilicata

La chiesa storica di Nova Siri Scalo, inizialmente di proprietà demaniale, poi comunale, a partire dal 2015 diventa insufficiente ad accogliere la crescente comunità, anche a causa del notevole incremento abitativo che si verificava – come tutt’oggi – durante i periodi estivi, dovuto alla vocazione turistica del territorio. La parrocchia di Sant’Antonio di Padova già nel 2010 decide di avviare un lungo iter per l’acquisizione della proprietà dell’area destinata agli edifici di culto, con l’obiettivo di realizzare una chiesa più grande. Nel 2015 Nova Siri Scalo raggiunge una popolazione di oltre 6000 abitanti e l’unica chiesa esistente, con circa 180 posti a sedere, non risulta sufficientemente capiente. Il Regolamento Urbanistico del Comune approvato nel 2007 destinava al culto parte di Piazza Giovanni XXIII, sulla quale sorgevano la chiesa storica di Sant’Antonio di Padova, il Comando dei Vigili Urbani, l’ex casa canonica e un edificio per le scuole elementari chiuso per inagibilità. L’intera area era destinata a “attrezzature sociali – culto” e “attrezzature integrate – terziario amministrativo” e il Regolamento prevedeva l’elaborazione di un progetto unitario che distinguesse le due zone in base alla funzione. Nel 2012, con progetto redatto dall’architetto Sergio Stigliano, viene presentata una variante urbanistica che ipotizzava l’abbattimento di tutte le strutture presenti ad eccezione della chiesa storica, da riconvertire ad una nuova funzione, la realizzazione di una nuova chiesa con la piazza antistante, la realizzazione di un nuovo edificio comunale e la pedonalizzazione dell’intero lotto, che, seppur in posizione centrale, risultava semi degradato. Nel 2014 viene approvata la variante di riqualificazione dell’area e l’anno successivo mons. Francescantonio Nolè (vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro dal 2000 al 2015), in accordo con il parroco don Mario La Colla, affida all’architetto Stigliano l’incarico per la progettazione del nuovo edificio di culto. Il progetto della nuova chiesa di Sant’Antonio di Padova è stato condiviso con la comunità parrocchiale, che aspettava da tanto un luogo di culto più adeguato, con il consiglio pastorale, con il consiglio diocesano per gli affari economici, con la commissione edilizia diocesana e con l’ufficio liturgico diocesano. Nel 2015 mons. Vincenzo Orofino prende possesso della diocesi in seguito al trasferimento presso la sede di Cosenza-Bisignano del predecessore e nello stesso anno viene presentata la richiesta alla CEI per la costruzione della nuova chiesa. Dopo una fase di cantiere durata circa due anni, l’edificio viene inaugurato il 12 giugno 2020, con una celebrazione solenne di dedicazione presieduta dal vescovo Orofino, concelebrata dai parroci don Mario La Colla e don Michelangelo Crocco.

Caratteri architettonici

Il progetto esecutivo della nuova chiesa di Sant’Antonio di Padova è stato redatto sulla base di quanto indicato nella “Variante Urbanistica e Piano attuativo per la riqualificazione di Piazza Giovanni XXIII”, che stabiliva il mantenimento dello schema planivolumetrico della piazza, già approvato nel progetto di variante urbanistica, lasciando libertà ai progettisti di articolare i prospetti degli edifici pur preservando l’unitarietà dell’intero intervento. La chiesa, dalle linee semplici, si affaccia su un’ampia piazza con la quale è raccordata da un portico rialzato di cinque gradini, voltato a botte. Quattro pilastri rettangolari binati sorreggono la copertura e permettono il passaggio verso i due ingressi laterali, inclinati di 45° rispetto alla facciata principale. L’ampio portale di ingresso, posto al centro della facciata, è sormontato da un rosone policromo ed è collocato tra due vetrate dedicate agli apostoli Pietro e Paolo, sormontate, anch’esse, da finestre circolari di dimensioni inferiori. Attraverso l’ampio portone ligneo e le due porte laterali si accede in un ambiente-filtro tra esterno e interno, un vestibolo separato dall’aula liturgica da una parete lignea che, tramite ulteriori tre porte in vetro, permette l’accesso all’aula.

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Processi e contesti

Il comune di Nova Siri, situato nella zona del Metapontino, in un’area poco distante dal luogo in cui sorgeva Siris, antica città della Magna Grecia, presenta due nuclei insediativi: il centro storico, nell’entroterra, e l’agglomerato di più recente formazione sulla piana della Marina. Nova Siri Marina – o Nova Siri Scalo – inizia ad assumere le caratteristiche di vero e proprio centro abitato a partire dagli anni ’60, sviluppandosi nel territorio definito dagli assi infrastrutturali della S.S. 106 Jonica e della ferrovia Taranto-Reggio Calabria. La chiesa storica del nucleo urbano affacciato sul mare viene realizzata dal Demanio dello Stato negli anni ‘50 del secolo scorso, durante la riforma agraria che interessò tutto il Metapontino.

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Progetto liturgico e programma iconografico

La definizione dell’impianto liturgico della nuova chiesa di Sant’Antonio di Padova è l’esito della collaborazione tra l’architetto Stigliano, l’ufficio diocesano, il liturgista don Giovanni Di Napoli, il parroco don Mario La Colla e il gruppo di lavoro per le opere artistiche formato dall’architetto Felicia Fezzuoglio e dagli artisti Amedeo Brogli e Antonio De Prosperis. La pianta del nuovo edificio prevede due assi predominanti ed è stata studiata per rendere funzionali e immediati i percorsi liturgici. Sull’asse nord-sud, si attestano i principali episodi spaziali, ovvero il sagrato, l’aula liturgica e il presbiterio; l’asse est-ovest, invece, collega l’area del presbiterio al volume contenente la sacrestia e gli uffici pastorali. L’assemblea è contenuta nello spazio unitario ottagonale definito dai setti in intonaco bianco, illuminata dalle quattro vetrate laterali poste sui lati paralleli centrali dell’ottagono. La modellazione dell’assemblea avviene in modo simmetrico rispetto all’asse principale e riflette la gerarchia degli spazi imposta dalla copertura. Sugli assi inclinati di 45° sono collocati rispettivamente: il fonte battesimale e la penitenzieria nelle cappelle adiacenti l’ingresso; la cappella del Santissimo Sacramento e la sacrestia-campanile, negli spazi adiacenti il presbiterio.

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  • Sottoscrizione incarico progettazione architettonica [2015]
  • Sottoscrizione incarico progettazione opere d’arte [2015]
  • Approvazione del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [13 settembre 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [4 agosto 2017]
  • Consegna del cantiere e inizio lavori [13 marzo 2018]
  • Fine lavori [4 giugno 2020]
  • Consegna alla comunità e dedicazione [12 giugno 2020]
  • Pianta, direttrice principale [lunghezza 32 m ca]
  • Interno aula liturgica [superficie 800 mq ca]
  • Interno aula liturgica [altezza 11,80 m ca]
  • Pianta cappella feriale [lunghezza 4,85 m ca, larghezza 5,40 m ca]
  • Interno cappella feriale [altezza 6,50 m ca]
  • Prospetto principale [altezza 12,00 m ca]
  • Campanile [altezza 20,00 m ca]

Ruoli e professionalità

Cronologia

  • Sottoscrizione incarico progettazione architettonica [2015]
  • Sottoscrizione incarico progettazione opere d’arte [2015]
  • Approvazione del Comitato per la valutazione dei progetti della CEI [13 settembre 2016]
  • Rilascio titolo abilitativo [4 agosto 2017]
  • Consegna del cantiere e inizio lavori [13 marzo 2018]
  • Fine lavori [4 giugno 2020]
  • Consegna alla comunità e dedicazione [12 giugno 2020]

Dimensioni architettoniche

  • Pianta, direttrice principale [lunghezza 32 m ca]
  • Interno aula liturgica [superficie 800 mq ca]
  • Interno aula liturgica [altezza 11,80 m ca]
  • Pianta cappella feriale [lunghezza 4,85 m ca, larghezza 5,40 m ca]
  • Interno cappella feriale [altezza 6,50 m ca]
  • Prospetto principale [altezza 12,00 m ca]
  • Campanile [altezza 20,00 m ca]
Autore della scheda
Arch. Lorella Palumbo

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