Per il concorso a inviti della diocesi di Agrigento, così come per le altre diocesi citate, sono stati chiamati 7 progettisti, i quali, costituiti i gruppi di progettazione, hanno partecipato a un primo momento formativo a Roma, organizzato dalla CEI nel mese di settembre 2008, con la partecipazione del parroco e dell’incaricato diocesano del tempo padre Giovanni Mangiapane. Nel mese seguente le equipe di progettazione invitate (costituite da architetti, artisti e un liturgista) hanno partecipato a un sopralluogo sull’area di progetto, considerato come propedeutico ai lavori di progettazione secondo le disposizioni del bando di concorso, organizzato dalla diocesi. La giuria, presieduta dal vescovo mons. Filippo Iannone[2], riunita dal 4 al 7 maggio 2009 ha scelto il progetto del gruppo rappresentato dall’arch. torinese Riccarda Rigamonti quale primo classificato del concorso (esito reso noto il 31/05/2009).

Terminata la procedura concorsuale, a metà del 2011 la diocesi invia la documentazione progettuale preliminare al Servizio Nazionale per l’Edilizia di Culto della CEI (oggi Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto), ottenendo a settembre dello stesso anno un’approvazione generale dal Comitato per l’edilizia di culto seppur annotando qualche criticità nella collocazione dei poli liturgici, già variata rispetto alla proposta concorsuale (in particolare la sede), che sarà più volte oggetto di revisione.

Il progetto esecutivo del complesso, segnato da una nuova calibrazione dell’impianto liturgico, viene approvato dagli organismi della CEI a novembre 2013 con assegnazione del contributo nel mese successivo (decreto datato 11 dicembre 2013). Prima dell’affidamento dei lavori trascorrono però due anni a causa di una riprogrammazione generale degli interventi edilizi da attivare a scala diocesana in base alle nuove necessità pastorali per lo più collegate al superamento dell’inagibilità totale della cattedrale (2011-2014 con la riapertura completa al culto nel 2019) e alla gestione di un altro complesso parrocchiale (ancora in fase di costruzione) nel comune di Agrigento, presso il quadrivio Spinasanta. A seguito del rilascio del titolo abilitativo (maggio 2015) a febbraio 2016 viene consegnato il cantiere alla ditta girgentana Civiesse srl e vengono iniziati i lavori; questi sono poi rallentati da alcune problematiche geotecniche del terreno che hanno obbligato la diocesi a una variante progettuale (luglio 2017, approvata dalla CEI a novembre dello stesso anno) che ha interessato per lo più l’assetto strutturale dell’intero complesso. A ottobre del 2018 viene sottoscritto l’affidamento delle opere artistiche e dei poli liturgici all’artista torinese Luisa Valentini e sono incaricate tutte le diverse ditte (BonaseaHome, Soleg, Fonderia De Carli Metalvetro, Artefarelegno, Vetri Arredo) che hanno collaborato alla loro esecuzione. I lavori edili terminano ufficialmente il 13 dicembre 2018 ma la chiesa non viene aperta immediatamente al culto in attesa della collocazione dei poli liturgici (maggio-giugno 2019) e degli altri arredi (sedute, armadio sacrestia e organo collocati a novembre 2019 grazie a un finanziamento privato della ditta Italkali). Le campane[3], realizzate da Luigi Mule’ Cascio nella storica fonderia Virgadamo a Burgio, vengono installate sul prospetto principale quattro giorni prima della “consegna” alla comunità diocesana del complesso, avvenuta simbolicamente attraverso un convegno organizzato nel chiostro del palazzo arcivescovile il 29 settembre 2020, con interventi delle istituzioni e delle varie professionalità direttamente coinvolte, una piccola mostra e una visita collettiva presso la nuova chiesa.

L’apertura al culto è avvenuta con il rito di dedicazione, celebrato il 30 settembre 2020 dal cardinale Francesco Montenergro (vescovo di Agrigento dal 2008), al quale hanno fatto seguito altri momenti di preghiera comunitaria e incontri culturali (l’adorazione vocazionale il 1 ottobre, l’illustrazione dei pannelli artistici della Via Crucis il 2 ottobre, la celebrazione della messa domenicale il 3 e il 4 ottobre) che hanno sugellato l’affidamento del nuovo complesso alla comunità ecclesiale racalmutese.

[2] Presidente del Comitato per l’edilizia di culto dal 2005 al 2015 (oggi Comitato per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell’edilizia di culto).

[3] Le campane sono state finanziate da benefattori del luogo in memoria dei familiari defunti e dedicate a Sant’Alfonso (la più grande), a San Giuseppe e alla Madonna, a San Vincenzo, a Sant’Antonio e alla Madonna Assunta in cielo (la più piccola).