VIAGGIO NELLA CATTEDRALE DI ALTAMURA: da Federico II di Svevia all'ecclettismo ottocentesco

La fondazione e Federico II

La fondazione e Federico II

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Come spesso accade, la storia si mescola e si confonde alla leggenda fino ad arrivare ai giorni nostri. È questo il caso della Cattedrale di Altamura la cui fondazione è legata al nome dell’imperatore Federico II di Svevia e raccontata attraverso un’antica tradizione popolare. La leggenda narra che Federico II, di passaggio dalla città e diretto verso Bari per salpare verso la Terra Santa, abbia lasciato qui dei soldati malati di malaria che furono guariti grazie all’aria salubre del posto. Per celebrare la miracolosa guarigione l’imperatore Svevo fece realizzare la Cattedrale, sede del potere laico ed ecclesiastico della città medievale.

Dedicata alla Vergine Assunta, l’edificio sacro costituisce l’unico monumento religioso fatto costruire completamente ex novo dall’imperatore svevo. La sua fondazione può essere collocata tra il 1232, anno di nomina da parte di Federico II di Svevia del primo arciprete Riccardo da Brindisi e, il 1243, data che segna la delimitazione del territorio altamurano, togliendo alcune parti ai territori vicini di Gravina, Matera, Binetto e Bitetto. La fondazione e il popolamento della città sono strettamente legati alla costruzione della Cattedrale che l’imperatore volle libera ed esente da qualsiasi forma di giurisdizione vescovile, riservando a sé ed ai suoi successori il diritto di nomina dell’Arciprete. La chiesa voluta dallo Svevo ha il carattere di chiesa palatina: il clero doveva rimanere fedele a Federico, da lui stesso nominato benché aperta al culto dei fedeli.

Dell’antica costruzione federiciana si conserva benissimo l’impianto basilicale a tre navate, l’interno scandito da colonne e pilastri con capitelli dell’epoca sveva e il primo ordine dei matronei, da cui sono visibili le bifore decorate appartenenti all’antica facciata. All’esterno, sull’attuale facciata una bifora con leoni stilofori e ancora visibili elementi scultorei che rimandano al bestiario medievale come l’elefante, il leone e il grifone.

In seguito a uno scelus, probabilmente un crollo strutturale, avvenuto nel 1316, la chiesa subì un profondo mutamento strutturale: si invertirono abside ed entrata di 180 gradi snaturando l’originario orientamento. La chiesa mantenne la sua massiccia volumetria interna, scandita da 6 colonne a delimitare la navata centrale da quelle laterali e, al posto della vecchia abside fu aperto un meraviglioso portale istoriato

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