VIAGGIO NELLA CATTEDRALE DI ALTAMURA: da Federico II di Svevia all'ecclettismo ottocentesco
I lavori di restauro del XIX secolo
I lavori di restauro del XIX secolo
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In seguito alla elezione ad Arciprete della basilica dell’Assunta di Giandomenico Falconi, il capitolo decise di rinnovare completamente l’interno della chiesa. La progettazione dei lavori fu affidata a Federico Travaglino, che già si era messo in luce nella capitale del Regno di Napoli con la trasformazione della chiesa di San Domenico Maggiore. L’architetto donò all’interno una nuova omogeneità, a cavallo tra la ricostruzione filologica medievale, l’esuberanza della decorazione neobarocca e gli stilemi neoclassici in auge in quel periodo storico.
Fece ricoprire di finti marmi le pareti e le colonne, lasciando bene in vista i capitelli medievali, riprendendo i colori dei marmi romanici centroitaliani, fece decorare le volte e i cornicioni a foglia oro, ricordando i fasti barocchi e furono rinnovate la maggior parte delle cappelle laterali, affidando il compito di decorarle ai più importanti copisti presenti in Italia. Le originarie capriate lignee furono nascoste da un soffitto ligneo finemente intagliato e decorato dagli stemmi delle famiglie reali che avevano regnato nei secoli nel Regno , a testimonianza del carattere di cappella palatina ancora rivestito dalla chiesa. Nelle cappelle laterali sono infatti presenti delle tele, fedeli ripetizioni dei maggiori artisti rinascimentali e manieristi, da Raffaello a Salviati.
Tra queste spicca una tela originale firmata e datata da Domenico Morelli nel 1876, raffigurante la Conversione di San Paolo, tra le testimonianze più riuscite e commuoventi della poetica religiosa dell’artista napoletano, con il suo uso sapiente della luce, tale da acuire il pathos della scena religiosa.
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