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La devozione popolare

La devozione popolare

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All’interno dell’allestimento espositivo, occupa un posto di rilievo una serie di oggetti connessi alla devozione privata e popolare. Il materiale esposto, anche se talvolta privo di pregio artistico, ha grande importanza in funzione del prezioso valore documentario che possiede, costituendo la testimonianza di forme di religiosità che stanno ormai scomparendo dalla nostra società.

Le Confraternite

Sono qui compresi innanzitutto i manufatti riferibili alle Confraternite, tra i quali si distinguono in particolare gli emblemi che venivano applicati alle vesti o alle aste processionali, sorta di distintivi in cui compare l’immagine connessa al titolo dell’associazione. È riconducibile a questo gruppo uno Stendardo processionale proveniente dalla Chiesa di Santa Caterina realizzato probabilmente in ambito toscano intorno alla metà del XVIII secolo. In funzione dell’uso che aveva, l’opera è costituita da una tela dipinta su entrambe le facce: sul recto è raffigurata la Crocifissione a cui assistono tre Confratelli che indossano il camice bianco, stretto da un cingolo celeste, e sopra la mozzetta, parimenti celeste, decorata sulla spalla dall’ emblema confraternale la cui immagine, per il soggetto che riproduce, rimanda in maniera diretta alla Madonna Immacolata con i Santi Apostoli Pietro e Giovanni rappresentati sul verso. Le insegne dei Confratelli fanno chiaramente riferire il gonfalone a un sodalizio dedicato all’Immacolata Concezione, mentre la presenza della Testa di Moro, ripetuta specularmente nella cornice dipinta intorno alla Crocifissione, individua un legame con la Corsica: dati oggettivi che ricondurrebbero entrambi l’opera alla Chiesa denominata La Madonna. Fin dalla sua fondazione la chiesa fu infatti amministrata dai Frati Minori Francescani, sostenitori del dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine e pertanto frequentemente collegati a confraternite intitolate a questa culto. L’edificio inoltre, a partire dai primi decenni del XVII secolo, ospitò gli altari delle comunità straniere cattoliche presenti a Livorno – compresa quella Corsa – dove i membri delle Nazioni celebravano le proprie feste religiose. L’ipotesi sull’eventuale provenienza dello stendardo da una Chiesa diversa da quella di Santa Caterina resta comunque da approfondire, ma trova un’ulteriore conferma nella mancanza di notizie relative a Confraternite istituite presso la Chiesa che fossero intitolate all’Immacolata.

Gli ex-voto e medaglioni devozionali

Fanno ancora parte degli oggetti devozionali esposti anche numerosi esemplari di ex voto rinvenuti tra gli arredi dismessi di varie parrocchie. La maggior parte del patrimonio votivo conservato nel Museo appartiene alla categoria degli Ex voto oggettuali: con gli ex voto anatomici, ovvero rilievi relativi a parti del corpo colpite o guarite da malattie, sono esposti tutta una serie di piccoli manufatti riferibili alla devozione privata e all’abbigliamento civile, messi come ornamento alle immagini sacre quasi come doni in contraccambio della grazia ricevuta. Dello stesso gruppo fanno parte anche quelli nella versione del cuore in lamina metallica, divenuta nel corso del tempo la tipologia di ex voto più diffusa.
Sono conservati poi alcuni ex voto dipinti che, con le loro scene descrittive, costituiscono preziosi documenti della vita reale dei protagonisti, nonché una serie di quadretti riconducibili alla tipologia degli ex voto polimaterici. Questi ultimi, realizzati spesso con materiali poveri e facilmente reperibili, nella loro semplicità meglio rappresentano il sentimento religioso puro e genuino che caratterizza le opere destinate ad uso votivo.
Strettamente collegati agli ex voto per il valore simbolico sono vari medaglioni devozionali. Di questo gruppo fanno parte le placchette che venivano appese al collo o appuntate con spille alle vesti, come strumento di “difesa” e “protezione” dalle malattie e dai pericoli della vita quotidiana; proprio per la funzione che svolgevano, la tipologia più diffusa è quella del medaglione battesimale – caratterizzato dalla raffigurazioni del Battesimo di Cristo e della Madonna con il Bambino – donato per proteggere il neonato nel periodo di maggiore fragilità della vita.
La sezione comprende anche un piccolo nucleo di statue di dimensioni ridotte corredate di doni votivi più o meno preziosi, importante attestazione del loro impiego devozionale.

Le statue devozionali

La sezione comprende anche un piccolo nucleo di statue di dimensioni ridotte corredate di doni votivi più o meno preziosi, importante attestazione del loro impiego devozionale.

Le croci in madreperla

Tra le testimonianze riferite alle pratiche devozionali, possiamo inserire anche le croci da tavolo realizzate in legno intagliato e intarsiato in madreperla istoriata provenienti dalla Terra Santa, documentazione della produzione artigianale francescana o cappuccina che a partire dal XVI secolo si sviluppò in area palestinese  e che trovò poi larga diffusione nel nostro territorio a partire dal secolo successivo.

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