Sulle tracce del Rinascimento. Pale d’altare nella Diocesi di Massa Carrara - Pontremoli
2° Itinerario tematico Dal Medioevo al Rinascimento: dal fondo oro al paesaggio, dal polittico alla pala quadra
2° Itinerario tematico Dal Medioevo al Rinascimento: dal fondo oro al paesaggio, dal polittico alla pala quadra
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Il Rinascimento segna per le pale d’altare un momento di radicale trasformazione, con il passaggio dal polittico alla pala quadra.
Le grandi novità della pittura rinascimentale furono accolte in questa terra di confine con tempi e soluzioni differenti, che si traducono in un repertorio eclettico, particolarmente ricco e vivace.
In Lunigiana, per tutto il Rinascimento, convivono arcaismi gotici (fondo oro, divisione in più scomparti, cornici cuspidate) e elementi rinascimentali (prospettiva, paesaggio, elementi architettonici e decorativi tratti dal repertorio classico).
Il polittico è la tipologia di pala d’altare più diffusa nel Medioevo. Si presenta come una struttura complessa, composta da più pannelli, scolpiti o dipinti, inseriti all’interno di cornici imponenti che lo mettono in dialogo con l’altare e con lo spazio architettonico della chiesa. Qui i personaggi sacri abitano uno spazio astratto, connotato in pittura dal fondo oro (1. Virgoletta, 2. Massa Museo).
Il Rinascimento introduce un nuovo modo di raffigurare le scene sacre, improntato ad una sempre maggiore aderenza al vero, favorita dagli studi sulla prospettiva. I protagonisti, idealmente uniti in una Sacra Conversazione, si muovono ora in uno spazio unitario costruito prospetticamente e definito da architetture e paesaggi (3. Fossola, 4. Massa Museo). Il polittico si va così trasformando prendendo le forme della cosiddetta pala quadra, pur mantenendo le sue componenti tradizionali: predella, coronamento, imponente cornice architettonica che si adegua naturalmente, nella forma e nel repertorio decorativo, alle nuove tendenze del gusto (5. Montignoso S. Eustachio).
Lontano dai centri culturali più evoluti, come nella Lunigiana Storica, spesso la committenza dimostra un gusto più conservatore, continuando a preferire per tutto il Quattrocento i polittici di gusto gotico, con le loro strutture articolate e di forte impatto.
Alcuni artisti sono capaci di adattarsi alle richieste dei singoli committenti, creando sia opere legate all’antico sia opere aggiornate stilisticamente. Ne è un caso esemplare, nel territorio della Lunigiana storica, Bernardino del Castelletto che a pochi anni di distanza realizza, nella stessa città di Massa, un trittico a fondo oro per l’antica Pieve di San Pietro (2. Massa Museo) ed una pala quadra con paesaggio prospettico per la chiesa conventuale di San Francesco (4. Massa Museo).
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