Storie di vita tra le fonti: il clero diocesano di Lodi
Lo stato del clero nella diocesi
Lo stato del clero nella diocesi
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Dopo aver tracciato il disegno di un possibile itinerario di ricerca sulla vita e la carriera di un sacerdote del clero diocesano di Lodi, l’ultima sezione di questo percorso vuole mostrare un’altra tipologia d’indagine che non muove alla ricerca del singolo, ma mira piuttosto a fotografare lo stato del clero in un determinato periodo storico. In questa prospettiva lo sguardo d’indagine sincronico permette di mappare la distribuzione dei sacerdoti e le loro mansioni all’interno della diocesi, mentre un approccio diacronico dà la possibilità di ragionare sulla consistenza del clero e di seguirne gli eventuali spostamenti.
♦ Quali occasioni all’interno della diocesi per rendicontare lo stato del clero?
Diversi eventi possono portare alla stesura di censimenti di sacerdoti e religiosi, in primo luogo le disposizioni amministrative del governo (come il decreto del 27 ottobre 1796 emanato dall’Amministrazione Generale della Lombardia) da cui scaturiscono una serie documenti consuntivi come il Censimento dei sacerdoti della diocesi di Lodi.
Anche in occasione dei sinodi, ovvero le legittime adunanze, fatte dal vescovo, dei sacerdoti e chierici della sua diocesi e degli altri che hanno l’obbligo di intervenire allo scopo di trattare e deliberare su ciò che riflette la cura pastorale, possono nascere una serie di materiali preparatori: per esempio nel 1853 in occasione del Sinodo del Vescovo Gaetano Benaglio (1838-1868) indetto per l’anno seguente, i prevosti delle varie parrocchie della diocesi di Lodi inviano “relazioni dello stato di sua parrocchia” rispondendo per punti alle domande contenute nella circolare vescovile del 10 ottobre 1853: le informazioni riguardano il numero dei sacerdoti, il loro ruolo, la loro condotta, il censimento dei beni ecclesiastici etc.
Allo stesso modo durante le visite pastorali sono soggetti alla visita del vescovo persone, cose e luoghi: così il vescovo prende conoscenza diretta, mediante ispezione, delle condizioni del territorio a lui affidato per rilevarne bisogni. Le visite sono mezzo necessario al buon governo delle anime e sono rendicontate in documenti riassuntivi per ogni parrocchia della diocesi: da questi documenti emergono nomi e distribuzione del clero diocesano, nonché informazioni sulla sua consistenza quantitativa.
Infine, a partire dal 1876 in coda al volume Calendari diocesani (Ordo divini officii[il titolo varia], 1657-) vengono pubblicate le parrocchie della diocesi con i relativi parroci, coadiutori e collaboratori pastorali, gli elenchi dei sacerdoti ordinati nell’ultimo anno, i sacerdoti defunti nell’ultimo anno, i sacerdoti lodigiani residenti in altre diocesi, e a partire dal 1895 elenchi dei sacerdoti con relativi dati biografici (anno di nascita e anno di ordinazione): fonti importanti e riassuntive che possono svolgere la funzione di bilancio per monitorare in prospettiva diacronica lo stato del clero nella diocesi.
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