I protagonisti

Parrocchie, confraternite e compagnie

Parrocchie, confraternite e compagnie

Dal quadro sintetico di tipologie si può delineare la diversa finalità e importanza che le processioni avevano in base a coloro che le promuovevano. La grandi manifestazioni organizzate dalle parrocchie miravano ad avere nella processioni la maggior parte dei parrocchiani. Obiettivo analogo era nelle processioni per le feste titolari delle cappelle di borgata. Negli eventi parrocchiali per lo più era invitata la banda musicale e quindi il clima di preghiera era molto dispersivo.

Simile partecipazione si poteva cogliere nelle processioni per le feste titolari delle cappelle, seppure un po’ più raccolte.

Nei secoli passati erano le confraternite ad organizzare le processioni maggiormente animate, sia per l’uso secolare della disciplina, fino verso la metà del settecento, sia poi con i grandi gruppi statuari. Fin dal 1300 il territorio cuneese vide la diffusione delle confraternite dei disciplinati o flagellanti della Santa Croce; erano nuclei di fedeli, uomini e donne, che sulla scia della predicazione dei Francescani si dedicavano alla penitenza ed alla carità. Nei centri maggiori queste confraternite organizzarono i primi ospedali, sviluppatisi fino a diventare le basi delle attuali strutture ospedaliere, come l’ospedale civile Santa Croce di Cuneo. Ovunque si presero cura dell’accompagnamento dei funerali. Fino alla metà del Settecento gli uomini di questi sodalizi praticarono la disciplina in determinate circostanze di memoria della passione del Signore. Gli uomini indossavano un camice bianco con cappuccio e le donne un camice giallo con ampio velo.

In Cuneo furono presenti altre due confraternite: quella di San Giacomo, inizialmente dal 1200 per l’accoglienza dei pellegrini, e dal 1450 circa, aggiungendo il titolo di San Sebastiano, si dedicarono alla cura degli appestati nelle frequenti epidemie. Vestivano un camice grigio. Nel 1590 sorse la terza confraternita sotto il titolo di San Giovanni Decollato o della Misericordia, per l’assistenza ai condannati a morte e alle loro famiglie. Questa confraternita promosse nel 1633 un orfanotrofio per le orfane dei giustiziati. La loro divisa era un camice nero con relativo cappuccio.

Nelle processioni cittadine l’ordine era quello dell’età di fondazione, secondo lo stile monastico: quelli della Misericordia per primi, poi i confratelli di San Sebastiano ed ultimi quelli di Santa Croce, immediatamente prima del clero.

La presenza di gruppi statuari, crocifissi, insegne e divise colorate presto trasformò queste processioni in uno spettacolo da vedere, tanto che attualmente sopravvivono come manifestazioni folkloristiche.

Le compagnie religiose promuovevano le processioni più devote, ma furono anche le prime a scomparire.

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