I protagonisti

I massari

I massari

Fino alla promulgazione del Codice di Diritto Canonico l’amministrazione delle chiese era gestita da gruppi di laici espressi per lo più con elezione da capi famiglia di parrocchie o consigli di confraternite, che eleggevano annualmente dei priori, o rettori o più persone, indicati nel territorio locale come massari. Alla scadenza del mandato essi rendevano conto alla comunità sotto la garanzia del parroco. Solo con il conferimento al parroco della legale rappresentanza delle parrocchie, appunto dopo il 1917, la funzione dei massari decadde di responsabilità. Ai massari rimasero soprattutto compiti di sostegno economico, con le collette in chiesa o nella questua annuale nelle campagne, e divennero gli organizzatori delle feste e delle processioni ad esse collegate.

La loro nomina dipendeva dal gruppo organizzatore della festa: la comunità per eventi parrocchiali, i frazionisti per le borgate, il consiglio delle confraternite o i devoti delle compagnie religiose. Generalmente erano in due o tre, per la durata di un paio d’anni con cambio alternato, in modo che vi era un anziano più esperto che avviava il più giovane alle tradizioni. Pur prevalendo gli uomini nel ruolo di massari, spesso vi erano anche massare per la cura della chiesa e degli addobbi processionali.

I compiti connessi erano economici ed organizzativi; provvedevano a registrare le entrare da collette, offerte ed eventuali lotterie, e a segnare le spese su un apposito registro, rendendo conto annualmente ai rispettivi mandanti, alla presenza del parroco. Facilmente cedevano alla ricerca del prestigio personale per la riuscita dell’insieme, dando più importanza all’esteriorità ed al divertimento popolare.

Negli anni più recenti in alcune parrocchie rurali i massari vennero coinvolti nel Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, rivalutandone il ruolo, e nella situazioni attuale sarebbero da riconsiderare e formare per reggere l’amministrazione delle parrocchie, alleggerendo il clero.

Per eventi presso santuari o località in cui era previsto l’afflusso di pellegrini e forestieri erano le “abbadie”, corpi di volontari sotto la guida di un “abbà”, a garanzia del buon ordine.

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