Gli oggetti
Insegne
Insegne
Punto di riferimento per il buon ordine delle processioni erano le insegne dei singoli sodalizi che formavano il corteo. Le insegne più sfarzose e costose era gli stendardi, commissionati anche ad artisti rinomati o confezionati con tessuti preziosi, come seta e file dorati o argentati.
L’insegna per eccellenza era la croce astile parrocchiale che primeggiava per preziosità, essendo ornata di lamine in argento o almeno di legno dorato.
I crocifissi erano pure emblemi privilegiati delle confraternite di Santa Croce, diffusi già dal Quattrocento e Cinquecento, molto sobri, col solo velo protettivo, il fusciacco, sorretto da tre ferri infissi nei tre bracci superiori della croce; solo nel Sette-Ottocento alcuni crocifissi vennero oranti con raggiera nell’incrocio dei bracci e volute alle loro estremità, senza tuttavia raggiungere l’enfasi delle croci liguri.
Col formarsi di altre confraternite e compagnie religiose si aggiunsero stendardi di varia foggia, formati da un drappo dipinto, appeso ad un bastone sorretto da un asta con croce apicale e cordoni pendenti dalle estremità per mantenerne la direzione corretta. Un portatore reggeva l’asta, con il supporto del bossolo fissato a bretelle, ed altri due governavano la posizione del drappo per mezzo dei cordoni.
Alcuni masseraggi di categorie lavorative aggiunsero i vessilli processionali, in particolare quelli di san Magno, talvolta portati da cavalieri.
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