Le origini del Capitolo casalese... più di mille anni di storia
Le pergamene dell’Archivio Capitolare
Le pergamene dell’Archivio Capitolare
Riordinato e dotato di inventario cartaceo tra il 2001 e il 2004, il fondo pergamene contenuto nell’Archivio capitolare è stato recentemente aggiornato e inventariato digitalmente sul portale dei beni culturali ecclesiastici nazionali (schedatura tramite sistema CEI-AR). Questo nuovo progetto di riordino ha offerto l’occasione per “rispolverare” nuovamente i documenti più antichi conservati nell’Archivio diocesano, il primo dei quali risale al 1020 e consiste nell’atto di donazione da parte di tal Graseverto del fu Graseverto di una pezza di terreno alla canonica pieve di Sant’Evasio di Casale. Questi documenti sono distinti in varie tipologie: dalle prime cartule inerenti a donazioni, vendite, fitti, agli instrumenta (gli atti redatti dal notarius, ormai investito di publica fides a partire dal XII e XIII secolo), ai privilegi di grande formato, ovvero le concessioni a nome di papi e di imperatori, in perfetto stato di conservazione, molti dei quali ancora muniti di sigillo plumbeo, sino a comprendere anche materiale narrante liti incorse, come la lunga questione sul conteso diritto a conferire il battesimo tra la chiesa di San Germano (frazione di Casale anticamente conosciuta con il nome di Paciliano) e quella di Sant’Evasio. Fortunatamente l’interesse per il riordino e per l’inventariazione del materiale archivistico più antico non rappresenta una prerogativa solo dei tempi moderni. La Transumptum praecipuorum documentorum pro eccl. Cathedrali Casalen. Servato chronologico ordine duobus voluminus solitamente ricordato come Codex Diplomaticus, inventariato nel fondo Archivio capitolare, è un’opera manoscritta redatta in due volumi da Giuseppe Fabrizio De Conti, canonico della Cattedrale di Casale. A lui si deve una prima fase di riordino del fondo grazie alla quale i documenti vennero suddivisi in cassette e accompagnati da un foglietto di regesto. Il convocato capitolare del 25 gennaio 1782 descrive le motivazioni di questo progetto: «Essendosi dal Signore Canonico Giuseppe Deconti fatto qualche progetto concernente il buon regolamento dell’Archivio di questo Capitolo; ed in specie di formarsi due libri, in uno de’ quali venghino descritte tutte le scritture, atti, libri, e documenti dello stesso Capitolo tanto esistenti al presente in detto Archivio, che appresso gli Signori Patrocinanti le cause del Capitolo, come anche appresso gli Signori Canonici per ragione de’ loro Uffizi o per qualsivoglia altra causa, e nell’altro si descrivino quelle carte, che di mano in mano occorrerà doversi estrarre dallo stesso archivio. Il Capitolo approvò l’eseguimento di tale progetto, e di qualunque altro concernente buon ordine del medesimo, autorizzandolo anche a fare quelle spese, che crederà opportune per l’effettuazione dei suoi progetti».
Al 1907-1908 risale, invece, la seconda poderosa operazione di studio, riordino e trascrizione delle pergamene ad opera dei professori Ferdinando Gabotto e Umberto Fisso data alle stampe con il titolo Le carte dello Archivio capitolare di Casale Monferrato fino al 1313.
Le attenzioni riservate ai documenti pergamenacei tramandatesi nel corso del tempo ha permesso di far giungere fino a noi un patrimonio di straordinaria importanza, che rappresenta l’unica testimonianza superstite della vita e della fede delle prime comunità cristiane casalesi.
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