Visita virtuale delle sale storiche
Sala dei Profeti
Sala dei Profeti
La sala fu affrescata tra la fine del Settecento e l’inizio del secolo successivo da artisti-decoratori attivi nel palazzo, la cui identità rimane ancora incerta. Stefano Renzoni, nel suo saggio “Le decorazioni pittoriche” (2021), esclude una precedente attribuzione ai pittori Vincenzo Piattelli e Pietro Larucci, proponendo il pittore pisano Giovanni Corucci, allievo del Tempesti, attivo tra la fine del Settecento e i primi anni del secolo successivo. L’unico dato per ora attestato dalle fonti scritte è un intervento di ritocco del Corucci ad “alcune figure nella stanza accanto al salone”, pagato in data 14 dicembre 1805 (Mensa arcivescovile, Debitori e creditori, n. 31, c. 89).
Lungo le pareti, sopra basamenti effimeri, sono raffigurate le statue dipinte a monocromo dei quattro Evangelisti (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), l’allegoria della Fede e i quattro Profeti Maggiori (Isaia, Geremia, Daniele ed Ezechiele).
Intorno alla volta sono dipinti illusionisticamente elementi architettonici e ricchi stucchi ornamentali, mentre al centro campeggia un tondo raffigurante la scena biblica del Profeta Elia rapito sul carro di fuoco.
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