Le chiese degli ordini religiosi a Ortona

Chiesa conventuale di San Domenico

Chiesa conventuale di San Domenico

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Alla fine del XIII secolo risale l’istituzione del convento dei Domenicani nella città di Ortona, confortata da studi e indicazioni storiche come quella del padre domenicano Padre Serafino Razzi, che vi fu ospitato tra il 19 e il 20 maggio 1576.

La Chiesa di San Domenico annessa al locale convento dei Padri Domenicani di Ortona risale al periodo compreso tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Al 1515 rimonta la prima notizia storica riferibile all’arredo della struttura, inerente l’edificazione dell’altare di patronato della nobile famiglia Bucciarelli, mentre un’importante relazione redatta dal Priore del convento nel 1650 descrive con attenzione la chiesa, fornita di nove altari e provvista di un’antica cappella dedicata alla Beata Vergine del Rosario, il cui stemma confraternale coronava il portale in pietra eseguito nella prima metà del XVII secolo in pietra arenaria locale ed eseguito congiuntamente da scalpellini veneti e ortonesi, purtroppo perduto.

All’interno, la Chiesa di San Domenico era provvista di altare maggiore con la cappella della Madonna del Santissimo Rosario con capoaltare il quadro della Madonna del Rosario con ai lati i santi Domenico e Caterina da Siena, e di altri otto altari laterali, disposti quattro a destra e quattro a sinistra.

Seguono, l’altare con dipinto raffigurante San Francesco di Paola di jus patronato della famiglia Vanzale, l’altare dell’Annunziata con l’immagine dell’Annunziata e San Antonino di jus patronato della famiglia Arcucci, l’altare con dipinto raffigurante San Giovanni Evangelista di jus patronato della famiglia Bucciarelli, l’altare con statua di San Giuseppe, l’altare della Compagnia di Gesù con il dipinto raffigurante la Circoncisione di Cristo, l’altare con l’immagine di Sant’Orsola di jus patronato della famiglia Cavasile, l’altare con l’immagine del Crocifisso, San Tommaso d’Aquino e San Vincenzo, di jus patronato della famiglia Liberatore, l’altare con il Crocifisso di jus patronato della famiglia de Tumoli.

Colpito dalle soppressioni innocenziane e napoleoniche, il convento di San Domenico fu destinato a svariati usi dopo quello religioso, tra cui in ultimo come sede della Scuola di Avviamento Professionale, dell’Istituto Nautico e della Scuola Media. Una relazione dell’Ufficio Mandamentale di Sotto Prefettura di Ortona permette di conoscere lo stato e la struttura del convento nel 1864, provvisto di chiostro, stalla, fondaco del grano e libreria, dormitori, locali di servizio per la produzione e conservazione di beni di prima necessità e di refettorio, all’interno del quale vi era un grande affresco del XV secolo raffigurante l’Ultima Cena, purtroppo distrutto nella fase di ricostruzione post-bellica.

Gli eventi bellici danneggiarono gravemente la Chiesa di San Domenico in particolar modo nella parte orientale, successivamente ricostruita ma destinata a sede della Biblioteca Diocesana “S. Domenico” (aperta al pubblico nel 1999), mentre la cappella del Rosario e i locali annessi sono ora sede del Palazzo Vescovile e degli uffici della Curia di Lanciano-Ortona.

Del ricco apparato decorativo della chiesa sopravvivono solamente due opere di Pasquale Bellonio attualmente esposte nel Museo Diocesano ortonese, raffiguranti la Natività della Vergine della metà del XVIII secolo e il dipinto raffigurante Gesù Crocifisso tra e San Tommaso d’Aquino e San Vincenzo Ferrer del 1744.

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