Gli stati delle anime veri e propri sono quei documenti che non solo riportano tutta la popolazione di una comunità, ma anche presentano i legami di parentela tra i suoi membri, evidenziando in modo chiaro la divisione tra un nucleo familiare (detto anche “fuoco”) e l’altro.
A questo proposito occorre aver chiaro che per nucleo familiare si deve intendere sia la famiglia naturale composta da tutti gli individui uniti da vincoli di parentela (una sola unità coniugale con marito, moglie e figli, oppure due unità coniugali, di solito quella formatasi dal matrimonio di uno dei figli, che andava ad aggiungersi a quella dei genitori con i fratelli non sposati; talora più unità coniugali, in particolare quando un coniuge rimaneva vedovo), sia la famiglia naturale comprensiva di chi si era unito per ragioni economiche e di lavoro o per condivisione della dimora.
Non mancano unità familiari costituite da una sola persona (spesso rimasta vedova), al massimo con un domestico.

Tre esempi di stati delle anime con i fuochi distinti da:
– un numero arabo, così da avere il conteggio totale delle famiglie, come a Menaggio (foto 1.2),
– segni grafici, quali linee orizzontali, come a Traona (foto 2.3), o puntini, quasi in tondo, nel caso di Ponna Superiore (foto 3.2).