Narrazioni artigiane: un filo di voci per valorizzare i tesori diocesani di Altamura
Lo scultore racconta: gesti artigiani che liberano bellezza
Lo scultore racconta: gesti artigiani che liberano bellezza
Provo sempre un po’ di imbarazzo quando parlo di me e del mio lavoro… A volte mi viene più facile parlare con le pietre, con l’argilla, con il legno… Ora, però, farò un’eccezione. Credo ne valga la pena.
Da piccolo volevo essere un supereroe. Avete presente Spiderman, Batman, Superman? Si, uno di quelli che salvano il mondo. Non sapevo ancora quale sarebbe stato il mio super potere speciale – perché si sa, ogni supereroe ne ha uno – ma ero certo che, quando meno me lo aspettassi, sarebbe venuto fuori. E allora avrei pensato al mio costume, ad un nome ad effetto, insomma, avrei fatto come fanno tutti i veri super eroi.
Ora lo so cosa state pensando mentre leggete le mie parole: state pensando che sono qui a giustificarmi perché non ci sono riuscito. E invece vi sbagliate: io ci sono riuscito eccome! Anche se a molti non sembrerà vero, posso garantirvi che … Sì. Io sono proprio un supereroe!
Sono capace di liberare persone, animali, oggetti, simboli intrappolati in materiali grezzi. È a loro che chiedo: che segreto nascondete? Chi è intrappolato lì dentro? Posso aiutarvi a liberarlo!
In che senso? Ve lo spiego subito.
Ogni volta che vedo una pietra, un pezzo di legno, un blocco di argilla, per esempio, tiro fuori i miei arnesi e inizio a sfoderare i miei poteri: scolpisco, incido, modello, sagomo, intaglio. E mentre lo faccio, mi chiedo: che bellezza siete capaci di tirare fuori se vi dò una mano?
Preferisco farvi esempi ancora più concreti: voi avete mai visto le statue di San Paolo e San Pietro che si trovano nella Cattedrale di Altamura, ai due lati di accesso al presbiterio? Ah no, è vero! Dopo il restauro del 1854 non sono più li; peccato, mi piaceva fossero lì a simboleggiare i pilastri della Chiesa!
In ogni caso, era il 1500 quando mi sono occupato di questa eroica impresa.
Sì, quelle figure le ho salvate io! Erano intrappolate in un pezzo di pietra e io, io in persona, ho tirato fuori entrambi, intagliando ogni singolo angolo di quel materiale grezzo. Ho dato tutto me stesso perché, nei secoli, voi riusciste ancora a riconoscerli ed apprezzarli.
Pensate sia un caso che San Pietro abbia un libro e le chiavi in mano? O che San Paolo abbia un libro a sinistra e una spada a destra?
Certo che no, signori! Sono stato molto attento ai dettagli.
Vedete le barbe! Sono orgoglioso di quelle barbe! E i capelli di San Pietro? Incisi finemente e lavorati con il trapano, uno ad uno.
Per non parlare delle vesti, dei lineamenti, delle proporzioni! Avevo anche colorato alcune parti!
Devo dire che l’impresa è stata dura! Dura come la pietra che avevo tra le mani all’inizio, ma ho fatto del mio meglio e il fatto che voi, oggi, riusciate ad ammirarli in tutta la loro bellezza … Beh, senza modestia, fa di me un vero supereroe.
Non dimenticatelo. Quando guardate le sculture di San Pietro e Paolo così come le altre sculture lapidee che il museo di Altamura conserva o quelle lignee, ricordatevi sempre che ogni essere inanimato nasconde una bellezza da tirare fuori, che ogni città possiede “materiale grezzo” da valorizzare, da liberare, che ciascuno di voi ha un super potere e deve sentirsi capace di usare le proprie abilità per trasformare una vita piatta, in una vita in 3D.
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