Miracoli eucaristici
L’istituzione dell’Eucarestia e la processione del Giovedì Santo a Lanciano
L’istituzione dell’Eucarestia e la processione del Giovedì Santo a Lanciano
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Secondo la dottrina cattolica durante l’Ultima Cena Gesù istituì il Sacramento dell’Eucaristia e del Sacerdozio, e dopo aver lavato loro i piedi, consegnò ai discepoli il Comandamento dell’Amore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”
La celebrazione della Messa dei Vespri del Giovedì Santo, detta Messa in Cena Domini, apre il Triduo Pasquale. In essa si fa memoria appunto dell’Ultima Cena del Signore con i suoi discepoli. Proprio in ricordo di questo gesto, dopo la Liturgia della Parola, avviene il rito della Lavanda dei piedi, durante il quale il celebrante, deposte le vesti liturgiche, esclusa la stola, e indossato un grembiule di seta con due lacci per essere allacciato alla vita, detto Gremiale, lava i piedi di dodici persone che simboleggiano gli apostoli.
Terminata la Comunione, la Pisside con le ostie consacrate, dopo una breve adorazione sull’altare, viene portata nel luogo della reposizione del Santissimo Sacramento, l’urna detta repositorio o “sepolcro” appunto, mentre viene intonato l’inno Pange lingua, l’inno eucaristico per eccellenza della Chiesa Cattolica, che si vuole sia stato composto da San Tommaso d’Aquino.
Alla fine della messa, che si scioglie in silenzio, senza benedizione o segno di croce, i sacerdoti cambiano il colore liturgico, assumendo il colore viola, e ha inizio il rito della spoliazione degli altari e della velatura delle croci che un tempo avveniva in forme assai più complesse di quelle odierne. Gli altari venivano spogliati dei loro ornamenti, le croci velate con panni di colore rosso o violaceo e le campane “legate”.
E’ su questo complesso sistema di stratificazioni storiche, culturali e devozionali che il Giovedì Santo, tempo di meditazione sul mistero dell’istituzione della Santissima Eucarestia, sul mistero dell’istituzione del sacerdozio e sul mistero del comandamento dell’amore fraterno, è diventato per i Confratelli della Morte e Orazione di Lanciano un momento fondamentale di vita confraternale.
Tra i riti della Settimana Santa a Lanciano la processione degli Incappucciati, che si svolge il Giovedì Santo, è certamente uno dei più singolari e caratteristici. Il sacro corteo dell’Arciconfraternita della Morte e Orazione di Lanciano trae origine da un profondo e significativo substrato storico e culturale che si riallaccia agli elementi più caratteristici della spiritualità cristiana.
La processione è andata ad innestarsi sull’antica tradizione dei ” Sepolcri ” che a sua volta parrebbe essersi sovrapposta alla pratica devozionale della visita alle “Sette Chiese”, che si fa risalire ai primi secoli del cristianesimo, ma che venne recuperata da San Filippo Neri, proprio come itinerario penitenziale quaresimale, nel 1552, divenendo usanza ben documentata e radicata nel popolo nel periodo barocco.
Se in tempi moderni la visita ai “sepolcri” che inizia al calare della sera del giovedì (nel momento in cui per gli antichi iniziava la giornata del venerdì) deve svolgersi presso almeno tre chiese e sempre comunque in numero dispari in origine non dovevano essere meno di sette.
A ciascuna delle sette soste viene associato un particolare momento della Passione di Cristo, in parte coincidenti con le stazioni della Via Crucis: Gesù nell’orto degli ulivi, Gesù davanti al Sommo Sacerdote Anna, Gesù davanti a Caifa, Gesù davanti a Pilato, Gesù davanti ad Erode, Gesù ricondotto a Pilato, Gesù sul Golgota.
La processione degli Incappucciati è tornata a far parte dei Riti della Settimana Santa solo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, quando fu proposta dal Priore Filippo De Rosa ed accolta in modo favorevole dal Consiglio Direttivo, affinché l’uscita notturna della Banda “Fedele Fenaroli” fosse affiancata da una processione di soli Confratelli con le torce; il tutto non voleva essere un elemento esplicitamente scenografico poiché questo corteo realizza un duplice scopo: il pio esercizio di visitare i Santi Sepolcri nelle chiese, situate lungo il percorso della teoria, in cui è esposto Gesù Sacramentato a ricordo dell’ultima cena di Nostro Signore Gesù Cristo e, soprattutto, la memoria del doloroso cammino del Signore mentre era condotto dinanzi al Sinedrio.
La processione degli Incappucciati trasforma ciò che sarebbe altrimenti essenzialmente un’esperienza di pietà religiosa individuale in un’esperienza collettiva, elevando l’impatto emozionale e le suggestioni di tale esperienza, da un piano personale al piano corale dell’intera comunità dei fedeli.
Di seguito è riportata la pianta del centro storico di Lanciano dove è segnato il percorso della processione del giovedì santo. Per navigare la mappa clicca sul numero che individua la chiesa che ti interessa.
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