Lo scampato pericolo

Il XIX secolo e il colera

Il XIX secolo e il colera

MENU

Il colera del 1836: spiritualità, devozione e carismi in risposta alla malattia 

Nel quadro generale delle epidemie di colera che funestarono l’Europa per tutto il XIX secolo, la città di Brescia e il suo territorio furono colpite da quattro ondate successive nel 1835-1836, nel 1849, nel biennio 1854-1855 ed infine fra 1865-1867. La prima fu la più terribile: si manifestò, con il primo caso, il  16 aprile 1836; nei giorni successivi gli ammalati furono pochi fino al 14 maggio quando la malattia si diffonde in modo violento.  Dilaga prima nell’Ospedale delle donne in particolare nel settore delle pazze e poi in città. Non si fermerà più fino all’autunno del 1836 con il picco dei contagi che fu raggiunto il 22 giugno con 150 malati. Alla fine su una popolazione di 31.415 abitanti, i malati furono 3219 e i morti 1.711.

In questo panorama desolato, le autorità religiose e civili della città non si arrendono e mettono in campo tutte le risorse sanitarie, spirituali e sociali disponibili.

Parroci e parrocchie diventano un punto di riferimento anche per il monitoraggio e l’organizzazione sanitaria del territorio.

Sia in città che nel territorio provinciale il ricorso alle sacre reliquie con celebrazioni solenni e processioni esprime la devozione, la fiducia e la speranza delle comunità in tutte le sue componenti. In questo senso due possono essere i casi emblematici: il voto solenne per la cessazione della malattia espresso verso il Tesoro delle Sante Croci da parte della popolazione e della autorità bresciane il 22 giungo 1836 e la processione con la reliquia della Santa Croce che si tenne a Carzano di Montisola nel luglio del 1836 e segnò l’immediato recedere dell’epidemia. Questo evento  miracoloso ha dato origine alla cosiddetta “Infiorata”, una celebrazione rituale ancora profondamente sentita e partecipata.

Nel frangente della malattia emergono anche preziosi carismi che non solo intervengono a sostenere la popolazione nel momento del bisogno, ma si radicano e fioriscono in esperienze religiose ancora vive e vitali: Paola di Rosa fonda l’ordine delle Ancelle della Carità, Vicenza Gerosa e Bartolomea Capitanio danno vita alle suore di Maria Bambina, Lodovico Pavoni è inventore ed  artefice dell’Istituto San Barnaba, prima realtà italiana ad essere contemporaneamente assistenziale, educativa e professionale.

Your browser doesn't currently support this component
Please , update your browser

Sezioni del sito

Selezione lingua

  • Italiano
  • English
  • Deutsch
  • Français
  • Español