Il tesoro delle Sante Croci

La reliquia insigne e la leggenda del duca Namo

La reliquia insigne e la leggenda del duca Namo

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La preziosa reliquia è composta da tre frammenti di legno di cedro che formano una croce: quello più lungo (14,5 cm) costituisce il braccio verticale, quelli più corti (6,5 e 5 cm) compongono due bracci orizzontali e paralleli. Nei punti di connessione corrono fili d’oro incrociati, mentre le estremità dei bracci sono racchiuse in guaine d’oro zecchino ornate di smalti cloisonnés di manifattura bizantina, che sono state datate al X secolo d.c.

Le modalità e il tempo storico in cui la reliquia della Santa Croce giunse a Brescia sono privi di attestazioni documentarie. Dove mancano le prove storiche, però, supplisce una leggenda che sembra essersi formata entro il XIII secolo. Protagonista del racconto è un certo Namo, duca di Baviera che fu nominato marchese di Namur oltre che governatore di Brescia da Carlo Magno.

Siamo agli inizi del IX secolo e, in città, i corpi dei Santi Faustino e Giovita vengono spostati dalla chiesa San Faustino ad sanguinem, che ne conservava le spoglie facendo memoria del luogo del martirio (poi Sant’Afra,  ora Sant’Angela Merici), alla Chiesa di Santa Maria in Silva (ora chiesa dei Santi Faustino e Giovita). Il trasporto era accompagnato da una processione molto partecipata a cui assiste il duca Namo che, con una certa perplessità, si chiede il motivo di tale e tanto fervore per le reliquie dei due Santi martiri. Una perplessità a cui risponde un miracolo: mentre la processione sostava nei pressi dell’antica porta mediolanensis, i corpi trasudano sangue.

Colpito dal prodigio, Namo invoca l’aiuto di Faustino e Giovita per un male che  lo affligge e guarisce. Ormai conquistato alla devozione, il duca franco dona alla città le Reliquia della Santa Croce e la Croce del Campo e poi si fa monaco presso il monastero benedettino di Santa Maria in Silva di cui divenne anche priore. Nel luogo in cui avviene il miracolo, invece, viene costruita la Chiesa di San Faustino in riposo.

Secondo la leggenda la Reliquia Insigne sarebbe giunta in possesso al duca franco, grazie a un dono fattogli da Carlo Magno che, a sua  volta, l’aveva ricevuta da un imperatore bizantino. La leggenda sottolinea come essa fosse la reliquia della croce che l’imperatore Costantino aveva sempre portato con sé.

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