I secoli della peste: XV e XVI

Tracce delle devozione di San Rocco a Brescia

Tracce delle devozione di San Rocco a Brescia

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Nelle chiese del territorio bresciano il tessuto di opere d’arte e di devozione legate a San Rocco è ancora ben percepibile, mentre in città è meno evidente per i numerosi rinnovamenti che hanno subito chiese e altari. Questo non significa, però, che non sia possibile seguirne le tracce a partire dal XV secolo.

Il notaio bresciano Jacopo Melga che ha lasciato una cronaca vivida e precisa della cosiddetta peste del Mazucco (1478) ricorda come “avanti che cessasse la peste la Comunità de Bressa fece voto all’Onnipotente Signore Iddio et al glorioso confessore S. Rocco de edificar un tempio in honor et sotto el vocabolo de detto S. Rocho, et così alli 18 marzo 1479 fece far una bella processione alla quale gli andò tutto il clero et tutto il popolo con soni di trombe et pifferi et altri instrumenti musici, et con grande et bella solennitade fu posta in quello dì la prima preda per fundar et edificar detta Giesia over tempio de S. Rocco de fora dela porta de S. Ioanne et fu stabilito che sempre nel’avvenire se dovesse andar a ditta Giesia in processione et farli offerta lo giorno de S. Rocho, come anco si serva al presente”. Per questo edificio che si trovava appena fuori dalla porta occidentale della città, nel 1513, fu commissionata, all’intagliatore Stefano Lamberti, un’ancona in legno scolpito, dorato e dipinto con ben 7 statue a tutto tondo la cui ricchezza manifesta la grande devozione dei bresciani per il Santo. Probabilmente non si fece in tempo a comporla fu necessario spostarla. La chiesa extra moenia, infatti, fu rasa al suolo insieme a tutti gli edifici privati, civili e religiosi che, per un miglio, circondano il perimetro delle mura cittadine. E’ la cosiddetta “spianata” voluta dalla Repubblica di Venezia nel 1517. Dopo le turbolente vicende politiche e militari che aprono il XVI secolo e culminano con il Sacco di Brescia del 1512, la Serenissima torna a governare Brescia e vuole così aumentare le difese della città.

L’ancona del Lamberti viene trasferita nella chiesa di San Giuseppe che i frati minori osservanti stanno edificando proprio accanto a piazza della Loggia a completamento del loro monastero. Insieme all’opera scultorea che sarà smembrata e dispersa nel XVIII secolo, si trasferisce qui anche la profonda devozione a San Rocco e la chiesa ne diventa il fulcro anche con il sostegno delle autorità municipali.

Sul finire del Cinquecento nel cuore del quartiere di San Giovanni, che fu sempre fra i più colpiti dalle pestilenze anche per la densità di popolazione che lo caratterizzava, si costruisce una chiesa intitolata a San Rocco che fino all’Ottocento dà il nome anche alla via che le passa accanto (oggi via Capriolo). Soppressa nel 1797, oggi ospita la sede della Caritas della Parrocchia di San Giovanni.

Poco lontano sorgono il Santuario e la Basilica maggiore di Santa Maria delle Grazie, cuore delle devozione mariana della città e luogo per eccellenza dello “scampato pericolo”. Il santuario, infatti, accoglie una immagine miracolosa a cui i fedeli affidano le loro preghiere dal Medioevo fino ai giorni nostri. Ad essa , per esempio, si rivolse il Consiglio Generale della città per fermare “la crudele strage di questa pestilenza” facendo cantare una messa solenne l’8 settembre del 1577.

Nella Basilica maggiore, capolavoro del barocco bresciano, c’era, invece, fra gli altri, un altare dedicato a San Rocco. Era il secondo della navata destra che, oggi, fa memoria di San Francesco Saverio, ma fino al XVIII secolo era dedicato al nostro santo ausiliatore. Lo documentano le vivaci scene narrative che illustrano la sua vita e fanno capolino sulla volta della cappella fra gli stucchi. Sono forse la rappresentazione più compiuta delle storie di San Rocco conservatisi nella città antica insieme a quelle della pala realizzata da Antonio Gandino intorno al 1590 per la Collegiata dei Santi Nazaro e Celso. Qui l’altare è sopravvissuto alle modifiche settecentesche della chiesa fors’anche per la presenza e le attività della scuola di San Rocco.

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